Un relitto del XVI secolo, contenente un tesoro straordinario di trombe in ottone eccezionalmente rare, è stato scoperto dagli archeologi del Centro Internazionale per l’Archeologia Subacquea della Croazia (ICUA). La nave sconosciuta, equipaggiata con cannoni di ferro inglesi, affondò al largo della costa meridionale dell’Istria, vicino a Capo Kamenjak, in Croazia, a causa di tempeste che ne causarono la rovina.
All’interno della nave affondata, oltre a vasi di ceramica, perline di vetro colorate e ciotole di vetro rosso, sono state rinvenute trombe in ottone, oggetti estremamente rari e costosi nel XVI secolo. Luka Beki dell’ICUA ha rivelato che più di dieci di questi strumenti, trasportati in pezzi, sono stati identificati dagli archeologi. Le iscrizioni sulle trombe indicano che sono state create in città come Strasburgo, in Francia, e Leida, nei Paesi Bassi.
Un esempio significativo è l’iscrizione LVGDVNY BATAVORUM, che corrisponde al nome latino per Leida. Fino a quel momento, non si avevano notizie di trombe provenienti da queste città, come confermato dall’ICUA. Gli archeologi ritengono che la nave potesse essere di origine olandese e impegnata nel commercio tra Leida, Venezia e Costantinopoli (l’attuale Istanbul), ma questa ipotesi richiederà ulteriori approfondimenti e ricerche per essere confermata.
Nei pressi del relitto, sono stati rinvenuti materiali appartenenti alla nave stessa, come strutture in legno, pezzi di corde e carrucole in legno. Tre cannoni sono stati individuati e rimarranno sul fondo marino in attesa di essere rimossi in sicurezza. I ricercatori stanno utilizzando metodi digitali, come modelli fotogrammetrici, per documentare i segmenti della nave esaminati, al fine di ottenere una visione completa del sito al termine della ricerca.
I cannoni e l’ancora della nave saranno preservati per permettere ai subacquei turisti di visitarli in futuro, mentre gli archeologi continueranno a indagare per svelare ulteriori dettagli sulla storia e l’origine di questo straordinario relitto del XVI secolo.
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