Scoperta l’esplosione più potente dello spazio: l’ipernova magneto-rotazionale

La scoperta grazie allo studio di una stella antichissima nella Via Lattea.

Un team internazionale di scienziati ha scoperto un nuovo tipo di cataclisma astronomico, che potrebbe fornire una risposta a un mistero della Via Lattea di 13 miliardi di anni, secondo uno studio pubblicato questa settimana sulla rivista Nature. In pratica gli astronomi hanno identificato quella che potrebbe essere la prima prova della distruzione di una stella collassata in rapida rotazione, un fenomeno descritto come “ipernova magneto-rotazionale“. Si ritiene che questo tipo di cataclisma, avvenuto appena 1 miliardo di anni dopo il Big Bang, spiegherebbe le quantità insolitamente elevate di alcuni elementi rilevati in una stella antichissima e primitiva della Via Lattea. La stella, conosciuta con il nome di SMSS J200322.54-114203.3, contiene maggiori quantità di elementi metallici, tra cui zinco, uranio, europio e forse oro, rispetto ad altre della stessa età. Le fusioni di stelle di neutroni sono spesso responsabili della forgiatura di questi elementi, tuttavia, gli astronomi hanno notato come questo fenomeno non fosse del tutto sufficiente per spiegare l’intera composizione di questa stella. “Il corpo celeste che stiamo osservando ha un rapporto ferro/idrogeno pari a circa 3000 volte inferiore a quello del Sole. Ma il fatto che contenga quantità molto più elevate del previsto di alcuni elementi più pesanti significa che è davvero unica” , ha commentato il professor David Yong, che ha guidato il lavoro.


Scoperta l’esplosione più potente dello spazio: l’ipernova magneto-rotazionale

Secondo gli esperti i neutroni aggiuntivi necessari per formare questi elementi potrebbero provenire dal violento collasso di una stella molto primitiva, “amplificata dalla rapida rotazione e dalla presenza di un forte campo magnetico“. Le ipernovae sono note dalla fine degli anni ’90, ma questa è la prima volta che ne viene rilevata una che combina una rapida rotazione e un forte magnetismo; un insieme di fenomeni che ne hanno provocato “una morte esplosiva“. Secondo le stime J200322.54-114203.3, situata a 7.500 anni luce di distanza, si è formata circa 13.000 milioni di anni fa, da una nube di sostanze chimiche che conteneva i resti di un’ipernova già esplosa. “Si tratta di una scoperta estremamente importante che rivela una nuova possibilità per la formazione di elementi pesanti nell’universo primordiale“, ha concluso la ricercatrice Lisa Kewley.