La Creatività nel Cervello Umano: Un Viaggio tra Regioni e Reti

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La creatività ci permette di fare collegamenti tra idee precedentemente non correlate. (Alones/Shutterstock.com)

La creatività è un aspetto fondamentale della nostra vita quotidiana, non solo appannaggio dei grandi artisti e pensatori. Ogni volta che riusciamo a fare nuove associazioni tra concetti o a trovare soluzioni creative a problemi comuni, stiamo esprimendo la nostra creatività. Ma da dove nasce la creatività nel cervello umano?

Uno studio recente suggerisce che la creatività coinvolge l’attività congiunta di molte parti del cervello, che non è solo un insieme disorganizzato di cellule, ma è organizzato in diverse regioni interconnesse. Queste regioni cerebrali svolgono varie funzioni e ruoli, come l’elaborazione visiva, il controllo motorio, la memoria spaziale e altro ancora. Non esiste una regione cerebrale specifica deputata alla creatività.

L’attività cerebrale è stata descritta anche in termini di reti, ovvero gruppi di regioni cerebrali interconnesse che lavorano insieme. Una di queste reti, la rete di default mode (DMN), potrebbe essere coinvolta nel pensiero creativo. Questa rete è stata scoperta solo 20 anni fa e si attiva durante la fantasia, la divagazione mentale, l’auto-riflessione, la meditazione e il pensiero creativo.

Nello studio recente condotto da Eleonora Bartoli, professore associato di neurochirurgia al Baylor College of Medicine, e colleghi, è stata registrata l’attività cerebrale di 13 partecipanti mentre svolgevano un compito che testava la loro capacità di pensiero creativo. I partecipanti dovevano elencare nuovi utilizzi alternativi per oggetti comuni di tutti i giorni, stimolando così il pensiero divergente.

Quando i partecipanti sono stati invitati a pensare a utilizzi alternativi, sia la rete di default mode che la rete di controllo fronto-parietale (FPN) sono diventate attive. La FPN è solitamente coinvolta nella risoluzione dei problemi e nell’attenzione, e durante il compito di pensiero creativo è diventata dominante.

Le connessioni tra la DMN e il FPN sono state associate al pensiero divergente, suggerendo che le nuove idee devono essere generate e poi valutate e filtrate. Gli studiosi hanno anche indagato se ci fosse un legame causale tra l’attività nella DMN e l’associazione di idee creative, interrompendo l’attività nella DMN e osservando una diminuzione dell’originalità delle proposte creative.

La creatività non è controllata da una singola regione cerebrale, né da una singola rete. Essendo un processo che cerca di creare connessioni tra concetti diversi, è comprensibile che coinvolga la collaborazione di diverse regioni cerebrali e reti. Questo studio è stato pubblicato sulla rivista Brain, evidenziando l’importanza della cooperazione tra diverse parti del cervello nel processo creativo.

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