Da alcuni anni gli scienziati planetari pensano che nello spazio potrebbe esserci un tipo di pianeta extrasolare che somiglia ad un bulbo oculare gigante. Le caratteristiche di questi corpi celesti sono legate al blocco delle maree. Si tratta di un fenomeno che si verifica quando un pianeta ha sempre un lato rivolto verso la propria stella, come accade, ad esempio, alla Luna rispetto alla Terra. Il nostro pianeta, invece, non è bloccato rispetto al Sole, ecco perché abbiamo un ciclo giorno/notte, ma sappiamo che ci sono pianeti extrasolari che sono ”bloccati” rispetto alle loro stelle. Ciò significa che un lato è in un giorno perpetuo e l’altro è avvolto da una notte perenne. L’elemento di maggiore interesse di questi oggetti è che ogni lato è in condizioni molto diverse. A seconda della vicinanza del pianeta alla stella, il lato oggetto della costante irradiazione della stella potrebbe essere una sorta di deserto, con l’acqua evaporata a causa della radiazione mentre nell’altro lato potrebbe essere ricoperto da un’enorme calotta di ghiaccio terminante con un anello glaciale. E proprio quell’anello potrebbe essere abitabile per la presenza di stato di crepuscolo perpetuo, con l’acqua proveniente dallo scioglimento dei ghiacciai che crea una regione fertile dove la vegetazione potrebbe svilupparsi.
Secondo l’astronomo Sean Raymond, questi pianeti potrebbero avere, nell’area illuminata dalla stella, un grande oceano come i mari brulicanti di vita nel nostro pianeta. “I pianeti a forma di bulbo oculare caldo e quelli con bulbo oculare ghiacciato sono casi estremi, ma qualsiasi pianeta che è bloccato in modo mareale rispetto alla sua stella è probabile che abbia un aspetto molto diverso sul lato diurno e sul lato notturno“, ha osservato Raymond. “Le differenze potrebbero derivare da nubi raggruppate in determinate aree, dallo scioglimento preferenziale del ghiaccio sul lato diurno o dal congelamento del ghiaccio sul lato notturno, o da qualsiasi numero di altre possibili fonti. La galassia potrebbe essere disseminata di una grande varietà di pianeti a forma di bulbo oculare. Lo spazio è immenso e i pianeti a forma di bulbo oculare spaziali non sono certamente una rarità”.