Un team di scienziati ha utilizzato l’imaging 3D per ricostruire l’anatomia dei trilobiti del periodo Cambriano che furono sepolti sotto strati di cenere vulcanica.
Secondo uno studio pubblicato sulla rivista Science, un team internazionale di scienziati ha rivelato in immagini straordinarie gli esemplari anatomicamente più completi di trilobiti del periodo Cambriano mai trovati. I fossili incontaminati, risalenti a un periodo compreso tra 541 milioni di anni fa e 485 milioni di anni fa, sono stati trovati nel 2015 sotto strati di cenere vulcanica della Formazione Cambriana Tatelt in Marocco. Questa “sepoltura” vulcanica ha preservato anche i tessuti molli degli artropodi estinti, rivelando caratteristiche anatomiche mai osservate prima. Poiché i trilobiti erano racchiusi nella cenere calda dell’acqua di mare, i loro corpi si fossilizzarono molto rapidamente man mano che la cenere si trasformava in roccia, andando incontro una fine simile a quella degli abitanti di Pompei in seguito all’eruzione del Vesuvio nell’anno 79 d. C., secondo un comunicato stampa del Museo di Storia Naturale di Londra.
Cosa fornisce la scoperta?
“Questi nuovi esemplari non solo hanno preservato le antenne e le gambe che camminano, ma anche le strutture della bocca e persino l’intero sistema digestivo in tre dimensioni“, ha detto agli I ricercatori hanno portato alla luce due specie di trilobiti nel sito: Protolenus (Hupeolenus) sp. e Gigoutella mauretanica, che risalgono a 509 milioni di anni fa. Per condurre un’analisi più ampia di questi artropodi estinti, gli scienziati hanno utilizzato. Attualmente si conoscono circa 22.000 specie di trilobiti, ma i loro fossili sono stati conservati in frammenti quindi non è stato possibile studiarli in modo approfondito. Tuttavia, i nuovi esemplari contengono tutte le parti del corpo, dal tratto digestivo alle strutture simili a peli lungo le appendici.