Quella annunciata nelle ultime ore è certamente una scoperta straordinaria destinata ad entrare nella storia. A Tave Tepe, in Azerbaijan è stata individuata e riportata alla luce un’antichissima grande mensa, risalente ad almeno 3500 anni fa, completa di stoviglie di ceramiche e di alloggiamenti per numerosi bracieri. Si tratta di una struttura estremamente organizzata, quasi certamente coperta da un incannucciato e a pianta circolare, ubicata in una posizione panoramica che la rendeva visibile alle popolazioni nomadi del Caucaso meridionale, viaggiatori che lungo il fiume Kura percorrevano in passato la valle. L’insediamento risalirebbe ad almeno 3500 anni fa e si tratta del primo mai scavato ad oggi, frutto del lavoro della missione KaRKAP che vede anche la collaborazione dell’Italia ovvero del CAMNES di Firenze e l’Università di Catania insieme all’Accademia delle Scienze di Baku.
Il tutto con il supporto finanziario del Ministero degli Affari Esteri e della Scuola superiore di Archeologia di Catania. L’unicità di questa scoperta va ad aprire un nuovo filone di indagini archeologiche nel paese e potranno essere effettuati approfonditi studi per comprenderne la funzione avuta in passato. Lo scavo potrebbe consentire di andare ad aprire nuove porte nell’ambito degli studi relativi alle antiche civiltà caucasiche nonché sull’organizzazione sociale da loro creata. Il professor Nicola Laneri che co-dirige il progetto (iniziato nel 2018) assieme al professor Bakhtiyar Jalilov dell’Azerbaijan National Academy of Science, ha atal proposito dichiarato: “È difficile trovare insediamenti come Tava Tepe in questo periodo cronologico: generalmente si scavano i kurgan (i tumuli sepolcrali costruiti sopra una tomba), oppure si cercano insediamenti fortificati da mura ciclopiche sulle montagne. Ma per tutti noi che ci occupiamo di questa regione, è di estremo interesse comprendere come la componente nomadica si sia trasformata”.