La creatura, che era più grande di una persona, probabilmente usava la testa larga e piatta e i denti anteriori per succhiare e masticare la preda. Il suo cranio misurava circa 60 centimetri di lunghezza.
Un “mostro della palude” vissuto 40 milioni di anni prima dei primi dinosauri e che era il principale predatore del suo ecosistema è stato descritto da un team internazionale di paleontologi sulla rivista Nature. La specie, che misurava dai 2,5 metri ai 4 metri, somigliava a una salamandra che vagava per le paludi circa 280 milioni di anni fa. Il suo cranio grande, rotondo e piatto era lungo più di 60 cm e aveva zanne intrecciate nella parte anteriore della bocca. Gli scienziati hanno chiamato la creatura “Gaiasia jennyae“, in onore della formazione geologica Gai-As in Namibia, dove i suoi resti sono stati trovati nel 2015, e della paleontologa Jennifer Clack. “‘Gaiasia jennyae’ era considerevolmente più grande di una persona e probabilmente viveva vicino al fondo di paludi e laghi“, ha spiegato Jason Pardo, uno degli autori dello studio.
“Ha una testa grande e piatta, a forma di tavoletta del water, che gli permette di aprire la bocca e succhiare la preda. Ha zanne enormi, tutta la parte anteriore della bocca è costituita da denti giganti,” ha spiegato. “Le teste larghe e piatte degli animali moderni vengono solitamente utilizzate per generare una forte aspirazione per tendere un’imboscata alle prede risucchiandole improvvisamente in bocca. Gaiasia le combina con enormi zanne per afferrare e uccidere grandi prede“, ha detto lo scienziato a Reuters. Anche se oggi la Namibia si trova a nord del Sudafrica, 300 milioni di anni fa era ancora più a sud, nel punto più settentrionale dell’attuale Antartide. A quel tempo, la Terra si stava avvicinando alla fine dell’era glaciale. Il terreno paludoso vicino all’equatore si stava prosciugando e diventando sempre più boscoso, ma più vicino ai poli rimanevano paludi, potenzialmente adiacenti a zone di ghiaccio e ghiacciai Nelle parti più calde e secche del mondo, gli animali si stavano evolvendo in nuove forme. I tetrapodi, i primi vertebrati a quattro zampe, si ramificarono e si divisero in lignaggi che sarebbero poi diventati mammiferi, rettili e anfibi. Ma ai margini, in luoghi come l’attuale Namibia, sono rimaste forme più antiche.