I paleontologi hanno fatto una scoperta sorprendente sull’isola spagnola di Tenerife: lo scheletro splendidamente conservato e ancora articolato di una lucertola risalente a 700.000 anni fa.
I ricercatori ritengono che l’esemplare potrebbe appartenere alla specie Gallotia goliath , una specie estinta di lucertola gigante vissuta molto prima che l’uomo raggiungesse le Isole Canarie. Il botanico in pensione Arnoldo Santos-Guerra si è imbattuto in un fossile di lucertola straordinariamente intatto due anni fa, mentre era alla ricerca di gusci di lumaca. Il blocco di arenaria conteneva anche una seconda lucertola, forse più piccola o semplicemente più giovane, ma in uno stato di conservazione molto peggiore. I ricercatori ritengono che le due lucertole possano essere morte insieme in una duna di sabbia. Il fatto che la lucertola più grande sia così ben conservata, con lo scheletro in posizione vitale anziché sparso in pezzi, suggerisce che probabilmente sia morta e sia stata sepolta all’improvviso, proteggendola dalla decomposizione e dai saccheggi. Dopo aver fatto la scoperta, Santos-Guerra ha contattato la paleontologa Carolina Castillo Ruiz presso l’Universidad de La Laguna di Tenerife, dove l’esemplare è stato scansionato e pulito. Ora è in attesa di uno studio più approfondito.
Un’analisi attenta delle caratteristiche scheletriche diagnostiche consentirà ai ricercatori di stabilire se l’esemplare appartiene al G. goliath o a un’altra specie. Le collezioni di fossili dell’Universidad de La Laguna contengono i resti di varie lucertole provenienti dalla vicina isola di El Hierro. Questi esemplari sono stati datati tra 4.000 e 15.000 anni fa e includono mascelle ben conservate con denti, ossa delle zampe e altri elementi meticolosamente catalogati per uno studio comparativo. Le condizioni eccezionali del nuovo esemplare, ha affermato Castillo Ruiz, facilitano tali confronti perché i ricercatori possono misurare con precisione le proporzioni del fossile intatto anziché estrapolarle dai frammenti. Questa scoperta non solo getta luce sulla fauna preistorica delle Isole Canarie. Fornisce anche preziose informazioni sulla paleoecologia della regione. La conservazione dello scheletro consentirà agli scienziati di studiare la morfologia e i potenziali comportamenti di questi antichi rettili, migliorando la nostra comprensione della loro evoluzione e del loro adattamento. Le ricerche future si concentreranno su un esame dettagliato delle caratteristiche anatomiche del fossile, contribuendo a studi più ampi sulla biodiversità e sui cambiamenti ambientali avvenuti nelle Isole Canarie.