Comprendere questo limite è fondamentale per il futuro della specie umana, ancor di più se si considera il crescente aumento della temperatura. Per gli esperti il limite va dai 40 ai 50 gradi.
A differenza di pesci, anfibi e rettili, gli esseri umani sono omeotermici. In altre parole, i mammiferi, compresa la nostra specie, mantengono la loro temperatura corporea relativamente costante, indipendentemente dai cambiamenti della temperatura ambientale. In media, la temperatura interna dell’uomo varia tra i 35ºC ei 37ºC, anche se la persona si trova in spiaggia, a mezzogiorno, in piena estate. Il punto è che, secondo i ricercatori dell’Università di Roehampton, nel Regno Unito, esiste un limite di temperatura esterna perché il corpo umano possa continuare a funzionare. La tolleranza al calore umano è apparentemente compresa tra 40°C e 50°C all’esterno quando il corpo è a riposo, secondo i dati della ricerca. Comprendere questo limite è fondamentale per il futuro della specie umana, ancor di più se si considera il crescente aumento della temperatura. In questo contesto, alcuni punti del Nord Africa hanno segnato quasi 50ºC, molto vicino al limite tollerabile dal corpo. Nonostante lo studio, altri fattori incidono sulla sopravvivenza di un individuo, oltre alla temperatura segnata dal termometro, come l’umidità locale e i punti d’ombra.
Per giungere a queste conclusioni, i ricercatori britannici si sono concentrati sul tasso metabolico a riposo (RMR). In pratica è quanta energia consuma un organismo (calorie) rimanendo a riposo, senza attività fisica. L’RMR tende ad essere molto più alto quando le persone sono esposte a condizioni soffocanti, come temperature molto calde. In queste condizioni, infatti, viene spesa più energia per raffreddare il corpo alla temperatura ottimale. “È stato fatto molto lavoro sull’intervallo di temperature in cui le diverse specie animali preferiscono vivere in termini di tassi metabolici minimi e quindi di basso dispendio energetico“, afferma in una nota Lewis Halsey, scienziato e professore all’università. “Solo che, stranamente, abbiamo pochi dati quando si considerano i limiti estremi per l’uomo”. Ma quali sono gli effetti della temperatura “troppo calda”? A temperature troppo elevate per il corpo umano, il team di Halsey ha scoperto alterazioni nel funzionamento del cuore. “Abbiamo riscontrato alcuni notevoli cambiamenti nelle risposte della funzione cardiaca al calore in categorie di persone [divise per età, sesso e livello di forma fisica]. Stiamo costruendo – aggiunge – un quadro di come il corpo risponde allo stress da calore, di quanto può essere adattivo, dei limiti di questi adattamenti e, soprattutto, di come le risposte variano da individuo a individuo. In un mondo che si riscalda, questa conoscenza diventa sempre più preziosa”.