Uno studio indica che le ”frustate” di questi dinosauri superavano i 100 chilometri all’ora, ma non la velocità del suono come era stato suggerito in studi precedenti.
I diplodocidi, grandi dinosauri erbivori dal collo lungo tra cui il diplodocus e il brontosauro, potevano muovere la coda per oltre 100 chilometri all’ora. La scoperta, pubblicata su “Scientific Reports”, contraddice uno studio precedente che proponeva che un’ipotetica struttura attaccata all’estremità della coda e che permettesse alla coda di muoversi oltre velocità del suono (340 metri al secondo) e creare un piccolo boom supersonico. I ricercatori del Politecnico di Milano hanno simulato i movimenti della coda dei diplodocidi utilizzando un modello basato su cinque esemplari fossilizzati. La coda del modello è lunga più di 12 metri, pesa 1.446 chilogrammi ed è composta da 82 cilindri, che rappresentano vertebre, attaccati a una base immobile dell’osso iliaco. Quando la base della coda si muove in un arco, genera un movimento simile a una frusta con una velocità massima di 33 metri al secondo, più di dieci volte più lenta della velocità del suono nell’aria e troppo lenta per creare un boom supersonico. Soprannominato ‘Sisyphus’, perché i suoi resti si trovavano sotto gli otto metri di roccia, questo dinosauro visse 76 milioni di anni fa. Gli autori hanno testato se la coda del loro modello sarebbe stata in grado di sopportare lo stress di muoversi abbastanza velocemente da creare un boom supersonico, rilevando come non potesse raggiungere una velocità massima di 340 metri al secondo senza rompersi.
Gli autori hanno quindi verificato se l’aggiunta di tre diverse ipotetiche strutture lunghe un metro, che imitano l’estremità di una frusta, all’estremità della coda del modello potesse consentirgli di raggiungere la velocità del suono senza rompersi. La prima struttura era costituita da tre segmenti fatti di pelle e cheratina, la seconda era costituita da filamenti di cheratina intrecciati e la terza aveva una struttura simile a un flagello composta da tessuti molli. Nessuna delle strutture potrebbe sopportare lo sforzo di muoversi a 340 metri al secondo senza rompere la coda. L’insieme dei risultati suggerisce che le code di Diplodocus e altri non erano in grado di muoversi abbastanza velocemente da creare un piccolo boom supersonico. Tuttavia, gli autori ipotizzano che sia possibile che questi dinosauri possano ancora usare la coda come arma difensiva o per combattere con i loro conspecifici.