La ‘Catastrofe dell’Ossigeno’: quando l’ossidazione provocò un’estinzione di massa

L’arrivo dell’ossigeno sul nostro pianeta portò alla distruzione di numerose specie viventi, abituati a vivere in un ambiente ricco di anidride carbonica, azoto e metano.

La “catastrofe dell’ossigeno” è un termine utilizzato per descrivere un evento critico nella storia della Terra in cui l’atmosfera si è arricchì in poco tempo di ossigeno. Questo evento è noto come la Grande Ossidazione ed è avvenuto circa 2,4 miliardi di anni fa. Inizialmente, l’atmosfera terrestre era composta principalmente da anidride carbonica (CO2), azoto (N2), acqua (H2O) e tracce di gas come metano (CH4). Tuttavia, con l’emergere di organismi fotosintetici, come le prime cianobatterie, la produzione di ossigeno come sottoprodotto della fotosintesi aumentò significativamente. Inizialmente, l’ossigeno prodotto dalle cianobatterie si legarono a composti come il ferro e l’anidride carbonica, ma quando queste risorse si esaurirono, l’ossigeno iniziò ad accumularsi nell’atmosfera. Questo cambiamento atmosferico portò alla “catastrofe dell’ossigeno”.

L’ossigeno era tossico per la maggior parte degli organismi presenti sulla Terra in quel periodo, adattati a vivere in un ambiente privo di ossigeno o con basse concentrazioni. L’arricchimento dell’atmosfera di ossigeno ebbe effetti devastanti su molte forme di vita primitive, portando all’estinzione di molte specie. Tuttavia, l’ossigeno ha anche aperto la strada all’evoluzione di nuove forme di vita che svilupparono meccanismi per utilizzare il gas nella respirazione cellulare. Nel corso di milioni di anni, i livelli di ossigeno si sono stabilizzati, permettendo l’evoluzione di organismi più complessi e multicellulari. La catastrofe dell’ossigeno è quindi un evento cruciale nella storia della Terra che ha portato a cambiamenti significativi nell’atmosfera e nell’evoluzione delle forme di vita.