Al pari delle dipendenze da droghe e alcol anche la dipendenza dagli smartphone ha sintomi precisi.
La dipendenza da smartphone è un fenomeno sempre più diffuso, soprattutto tra le giovani generazioni. Capire se un giovane vive realmente una condizione di dipendenza patologia dai dispositivi tecnologici non è sempre facile. Dall’utilizzo compulsivo del cellulare a tavola, al controllo continuo delle notifiche anche nel cuore della notte, fino al calo del rendimento scolastico: i sintomi della dipendenza da smartphone sono tanti. In uno studio realizzato dal Corecom, il Comitato Regionale per le Comunicazioni del Veneto. Attraverso un’indagine realizzata su un campione di studenti con un’età compresa tra i 14 ed i 18 anni, a cui si aggiunge una ricerca realizzata dall’Osservatorio del Movimento Etico Digitale Social Warning emerge come per la maggioranza dei ragazzi navigare e usare i social è indispensabile. Su 2.133 studenti il 99% utilizza Whatsapp, il 96% è iscritto a un social network; insomma la stragrande maggioranza. Ma quando l’uso dei social si trasforma in una dipendenza?
La nomofobia è una patologia che fa leva sulla natura delle applicazioni che inviano notifiche in continuazione sul dispositivo mobile spingendo gli utenti ad essere costantemente connessi ed immersi in attività che tendono a saturare l’attenzione distraendo dal mondo esterno. Per sua natura la notifica, infatti, rappresenta un richiamo che richiede attenzione e che distoglie da qualsiasi tipo di attività che si sta realizzando spingendo l’utente ad una continua verifica e all’interazione ossessiva. Al pari delle altre dipendenze, quella da smartphone si manifesta con una voglia incontrollata di utilizzo delle applicazioni, ma soprattutto di ricerca del “like” o dei commenti ai post pubblicati. Il tutto produce una sensazione di piacere che può essere paragonata a quella che deriva dall’assunzione di alimenti attraverso un meccanismo che ricorda la dipendenza dagli oppiacei.