La possibile presenza di un oceano sotterraneo e un’atmosfera di azoto rendono la luna di Nettuno un candidato ideale per la ricerca di vita extraterrestre nel nostro Sistema Solare.
Visitata solo da Voyager 2 nel 1989, il satellite più grande di Nettuno, Tritone, è uno dei corpi celesti più interessanti del nostro Sistema Solare. Sulla gelida superficie di questo oggetto sono stati catturati dei geyser, un indizio che potrebbe indicare la presenza di un vasto oceano di acqua liquida in profondità. “Tritone potrebbe essere un ‘mondo oceanico’, ovvero nascondere vaste quantità di acqua liquida al di sotto della crosta ghiacciata“, ha spiegato Candice Hansen-Koharchek, esperta delle missioni Voyager. “Se è così, e se un giorno potremmo indagare quell’oceano e scoprire forme di vita, ciò estenderebbe la zona abitabile alla fascia di Kuiper; ben oltre l’area interna del Sistema Solare.”
Tritone è, inoltre, il terzo oggetto del Sistema Solare ad essere vulcanicamente attivo, oltre al nostro pianeta e alla luna di Giove, Io. Secondo gli esperti questi pennacchi di vapore acqueo sono il risultato del riscaldamento esercitato dal Sole, i cui raggi sciolgono l’azoto congelato che poi erutta. “Tritone possiede un’atmosfera composta da azoto che stagionalmente si congela nelle calotte polari“, spiega Hansen-Koharchek. “Anche la Terra presenta un’atmosfera composta in prevalenza da azoto – puoi immaginare cosa accadrebbe se la nostra atmosfera congelasse al suolo in inverno? Nonostante l’atmosfera di Tritone sia sottile, i venti soffiano e disperdono particolato sulla superficie della luna.”
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