Il meraviglioso spettacolo delle lucciole accende la nostra estate grazie a una reazione chimica.
Questi coleotteri appartenenti alla famiglia Lampyridae, brillano di luce propria grazie all’azione di due composti chimici. La bioluminescenza è provocata dalla “luciferina” un composto organico che emette luce e un enzima catalizzatore ovvero la “luciferasi” che facilita la reazione. Questo fenomeno avviene in organi ben precisi dell’animale e in caso delle lucciole, sulla parte ventrale degli ultimi segmenti. La luciferina è una proteina che in presenza di ossigeno e l’enzima luciferasi, si trasforma in ossiluciferina liberando così energia catalizzata. La luce che viene sprigionata è una luce fredda di colore giallastro la cui lunghezza d’onda oscilla tra i 500 e i 650 nanometri. Gli esemplari maschi sono di colore bruno-giallastro e possono emettere luce ad intermittenza per un breve periodo, mentre le femmine di tonalità bruno-rosato, possono illuminarsi per più di 2 ore. Solamente il maschio, possedendo della ali spesse e forti, può alzarsi in volo, mentre la femmina rimane ad uno stato larvale con ali deboli e sottili.
Ma a cosa serve questo fenomeno? La bioluminescenza presente in tanti altri animali come pesci, meduse, batteri, anellidi ha lo scopo di avvicinare un partner, allontanare eventuali predatori e attirare a sé prede. Le lucciole usano la loro luce principalmente per accoppiarsi. Secondo gli esperti, in Italia sono presenti 21 specie diverse di lucciole e alcuni esemplari sono presenti solo sul nostro territorio. “Questi insetti notturni usano infatti la luce per la comunicazione sessuale. Il maschio sprigiona luce ad intervalli regolari volando tra la vegetazione in attesa di essere notato da qualche femmina. Generalmente l’accoppiamento avviene nei mesi di giugno e luglio ma può prolungarsi anche fino ad agosto” afferma Lupi Daniela, docente di etimologia applicata presso l’Università di Milano. La loro comunicazione è però ostacolata dall’inquinamento luminoso :” La diminuzione di questi animali è strettamente legata alle luci delle nostre città e all’uso di prodotti chimici” continua Lupi. Le lucciole in Italia sono sempre più rare ma esistono ancora molte zone, soprattutto nelle regioni del sud, dove è possibile ammirare questo meraviglioso spettacolo