Il Mars Express ha analizzato Phobos rilevando qualcosa di inaspettato.
Il satellite più grande di Marte, Phobos, è stato oggetto di un incontro avvicinato dal veicolo Mars Express che è arrivato a 83 chilometri di distanza dalla superficie per realizzare uno studio della sua struttura interna. Attraverso uno strumento chiamato MARSIS (Mars Advanced Radar for Subsurface and Ionosphere Sounding) la sonda ha studiato il corpo celeste per analizzarne meglio le sue caratteristiche. Il mistero che da sempre accompagna i due satelliti di Marte riguarda la loro origine. Questi due corpi celesti sono così piccoli (27 e 15 chilometri) che c’è il sospetto che siano, in realtà, due asteroidi vaganti catturati dalla gravità da Marte anche se le loro orbite mettono in discussione questa ipotesi. “Se i due satelliti di Marte siano asteroidi catturati o fatte di materiale strappato da Marte durante una collisione è una questione aperta“, ha spiegato Colin Wilson, esperto della missione Mars Express dell’ESA.
Le onde radio del MARSIS sono rimbalzate indietro mostrando la struttura interna del satellite marziano rivelando quelle che sembrerebbero strutture complesse in profondità. “Ci troviamo ancora in una fase iniziale dello studio, ma abbiamo già visto possibili segnali di caratteristiche precedentemente non conosciute nelle profondità della superficie“, ha spiegato Andrea Cicchetti, esperto della squadra di ricerca MARSIS dell’INAF, l’Istituto nazionale per la Astrofisica. “L’orbita di Mars Express è stata messa a punto per consentirci di avvicinarci a Phobos durante una serie di sorvoli effettuati tra il 2023 e il 2025“, ha spiegato Cicchetti. Se vogliamo davvero mettere piedi sul pianeta rosso dovremo essere certi di conoscerne i segreti e la sua storia. Si parla ancora poco dei satelliti marziani, ma le caratteristiche potrebbe esserci utili nel prossimi anni.