Un nuovo studio smentisce la correlazione tra segni zodiacali e benessere, promuovendo il pensiero critico e l’alfabetizzazione scientifica.
L’astrologia ha origini remotissime che si perdono nell’antichità, ma ancora oggi è profondamente radicata nelle credenze e tradizioni culturali di vari popoli. Non sorprende che ci sia una grande quantità di individui – di qualsiasi classe sociale – che crede che i segni zodiacali, la posizione e il movimento dei corpi celesti siano in qualche modo connessi al benessere fisico e psicologico, ai tratti della personalità e persino al destino. Solo in Italia, secondo un recente studio del Codacons, ci sono circa 13 milioni di italiani che almeno una volta all’anno si rivolgono a maghi e astrologi, per un enorme volume d’affari stimato in circa 8 miliardi di Euro. Non sorprende quindi che l’oroscopo, attraverso il quale gli astrologi interpretano l’influenza degli astri sulla vita delle persone, resti uno degli appuntamenti fissi più seguiti e apprezzati sui media, dai giornali alla televisione, passando per i portali specializzati su internet. Non importa se si parla di oroscopo quotidiano, settimanale, mensile, annuale o esistenziale; le “previsioni” che contiene hanno sempre un grande seguito. Per molti è chiaramente solo un passatempo, pensando che la posizione di un pianeta del Sistema solare o il fatto di essere nati in un certo periodo dell’anno abbiano ben poco a che fare con le sorti delle relazioni amorose e della salute. Molti altri, invece, si affidano con entusiasmo ai risultati di questa divinazione, considerandoli attendibili e realmente capaci di influenzare la propria esistenza.
Ma come stanno realmente le cose? È possibile che ci sia un qualche elemento concreto nell’oroscopo, tale da poter emergere col metodo scientifico? Una nuova ricerca, condotta dal professor Mohsen Joshanloo del Dipartimento di Psicologia presso l’Università Keimyung di Daegu (Corea del Sud), ha esplorato a fondo la correlazione tra i dodici segni zodiacali (che in realtà sarebbero 13, ma l’Ofiuco è stato escluso per convenienza) e il benessere delle persone. In tutto sono state coinvolte circa 13.000 persone, cittadini americani inclusi nel General Social Survey, un database rappresentativo della popolazione generale.
Il ricercatore ha collegato la data di nascita di ciascun partecipante (e quindi il relativo segno zodiacale) con otto parametri legati al benessere: infelicità generale; infelicità coniugale; insoddisfazione lavorativa; insoddisfazione economica; monotonia della vita; disagio psicologico; e sintomi depressivi. L’obiettivo era verificare se essere del Toro, dei Gemelli, dello Scorpione o del Sagittario, per citare qualche esempio, potesse fare la differenza su una o più di queste variabili. Ebbene, come era ampiamente prevedibile, il professor Joshanloo non ha trovato assolutamente nulla.
Attraverso varie analisi infatti, non è emersa alcuna associazione statisticamente significativa fra i differenti segni zodiacali e le variabili legate al benessere. In altri termini, senza troppe sorprese, i segni zodiacali non hanno alcun potere predittivo sul benessere e la felicità. “I risultati contraddicono le affermazioni astrologiche secondo cui i segni zodiacali influenzano le tendenze, il destino e la propensione di un individuo a sentirsi felice o di successo”, ha dichiarato lo scienziato nel suo studio. “Le dimensioni dell’effetto erano quasi pari a zero in tutti i risultati di benessere esaminati, indicando che conoscere il segno zodiacale di qualcuno non fornirebbe informazioni significative per prevederne i livelli di benessere. Questi risultati sono in linea con le ricerche empiriche passate che generalmente non sono riuscite a trovare prove a sostegno delle affermazioni astrologiche sui tratti della personalità o sugli esiti del matrimonio”, ha concluso l’esperto. Per dimostrare la totale inaffidabilità dei segni zodiacali, il ricercatore ha mostrato che essi sono statisticamente predittivi del benessere tanto quanto i numeri generati casualmente da 1 a 12.
Nonostante questi e altri risultati simili, sempre più persone si affidano all’astrologia. A tal proposito, il professor Joshanloo ha sottolineato l’importanza di aumentare la consapevolezza pubblica sulla totale infondatezza delle credenze astrologiche, promuovendo al contempo l’alfabetizzazione scientifica e lo sviluppo del pensiero critico. Del resto, il solo pensiero che un pianeta situato a miliardi di chilometri possa influenzare in qualche modo la fugace esistenza di un primate bipede, sperduto in un angolo remoto della Via Lattea, per molti è un puro atto di arroganza antropocentrica. Anche l’attrazione gravitazionale della più vicina Luna non potrebbe avere alcun impatto su una persona, essendo noi soggetti a quella predominante della Terra. I dettagli dello studio “The sun’s position at birth is unrelated to subjective well-being: Debunking astrological claims” sono stati resi noti sulla rivista scientifica Kyklos.