Sono almeno 673 gli episodi, registrati dal 2020 ad oggi, nei quali orche hanno attaccato centinaia di imbarcazioni lungo le coste della penisola Iberica. Episodi di interazione avvenuti nelle acque vicino a Spagna, Portogallo e Marocco in merito ai quali vi sono nuove scoperte legate alle ragioni che li hanno scatenati. Del resto è stato osservato dagli scienziati un sostanziale aumento di questi attacchi e per tale ragioni sono stati effettuati accurati studi che hanno portato ad una serie di risultati, riportato su un rapporto rilasciato dalla IWC, la Commissione Internazionale per la Caccia alle Balene.
Gli episodi riguardano le orche iberiche, specie in via di estinzione critica e l’insolito comportamento è stato messo in atto principalmente contro le navi a vela di media lunghezza, ovvero inferiori ai 12 metri. In alcuni casi le barche sono state affondate mentre in altri non sono stati registrati danni significativi. É stato però notato come molto spesso le orche si siano concentrate sui timoni a spada. Il danno più serio è stato inflitto ad una barca a vela polacca nello Stretto di Gibilterra a fine 2023, tanto da provocarne l’inabissamento.
Lo studio approfondito sul comportamento delle orche è stato condotto da biologi, funzionari governativi ed addetti all’industria marittima arrivando ad una conclusione: il comportamento delle orche non sarebbe aggressivo quanto piuttosto giocoso. Si ritiene che la maggiore presenza di prede abbia ridotto il tempo necessario per cercare cibo aumentando il loro ‘tempo libero’, in crescita anche in seguito al calo delle interazioni negative con le attività di pesca. Dallo studio è stato evidenziato anche che un gruppo di orche ha passato periodi di ‘urto ritualizzato’ oppure di colpi di testa periodici; comportamenti che sembrano seguire delle ‘mode’ scomparendo e riapparendo. Ancora è emerso che le interazioni giocose potrebbero essere iniziate con esemplari giovani non provocando danni, per poi persistere durante la loro crescita.