Quando si parla di contraccezione, emerge un evidente squilibrio tra i prodotti destinati alle donne e quelli rivolti agli uomini. La maggior parte dei metodi efficaci e reversibili è progettata attorno al sistema riproduttivo femminile, mentre per gli uomini le opzioni sono limitate. Tuttavia, recenti studi stanno cercando di colmare questa lacuna con lo sviluppo di una pillola contraccettiva maschile.
Uno studio ha individuato una promettente opzione che ha avuto successo negli animali, concentrandosi su un approccio innovativo che non si basa sulla manipolazione dei livelli ormonali. Il dottor Martin Matzuk del Baylor College of Medicine ha dichiarato che il team ha identificato una piccola molecola in grado di inibire la serina/treonina chinasi 33 (STK33), una proteina essenziale per la fertilità maschile.
La proteina STK33, espressa nei testicoli, è fondamentale per lo sviluppo degli spermatozoi. Il farmaco in fase di studio mira a questa proteina, con l’obiettivo di offrire una contraccezione maschile efficace e sicura. Il composto CDD-2807 è emerso come il più promettente tra i candidati selezionati per ulteriori esperimenti.
Testato su topi, il farmaco è riuscito a ridurre il numero e la motilità degli spermatozoi senza influenzare le dimensioni dei testicoli o causare effetti collaterali tossici. Inoltre, l’effetto contraccettivo è stato reversibile, consentendo ai topi di riprendere la fertilità dopo aver interrotto il trattamento.
Il prossimo passo sarà testare il composto sui primati, mentre altri approcci senza ormoni come il composto YCT-529 sono già in fase di sperimentazione clinica. Questi sviluppi rappresentano un passo avanti significativo nella ricerca di contraccettivi maschili efficaci e reversibili, offrendo nuove opzioni per gli uomini in materia di pianificazione familiare.
La diversificazione delle opzioni contraccettive è fondamentale per consentire a ciascun individuo di scegliere il metodo più adatto alle proprie esigenze. L’avvicinarsi alla realizzazione di una pillola contraccettiva maschile rappresenterebbe un importante traguardo nel campo della contraccezione. Lo studio è stato pubblicato sulla rivista Science.
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