Un fossile straordinario di un verme è stato recentemente descritto, risalente a circa 425 milioni di anni fa, rappresentando la specie più giovane del suo gruppo ad essere identificata. Questo predatore carnivoro, noto come Radnorscolex latus, è stato rinvenuto a Leintwardine, nell’Herefordshire, e studiato dai ricercatori del Museo di Storia Naturale di Londra.
Radnorscolex si spostava sul fondale marino in modo simile a un’armonica, utilizzando una serie di denti affilati e uncini sulla testa per ancorarsi mentre si muoveva. Il suo metodo alimentare è stato paragonato a quello di un aspirapolvere marino, consumando tutto ciò che si trovava sulla sua strada. Secondo il dottor Richie Howard, Curatore degli Artropodi Fossili presso il Museo di Storia Naturale di Londra, “Crediamo che qualsiasi cosa si trovasse vicino quando spingevano la loro gola verso l’esterno nel sedimento sarebbe stata afferrata”.
Questo fossile, sebbene descritto solo di recente, è stato scoperto negli anni ’20 in un’antica cava vittoriana nell’Herefordshire, Regno Unito. Inizialmente studiato all’epoca della sua scoperta, i ricercatori dell’epoca non disponevano della tecnologia avanzata di scansione attuale per analizzarlo in dettaglio.
Con l’ausilio delle moderne tecniche di scansione, il team di scienziati attuale è riuscito a esaminare il fossile in modo approfondito, rivelando nuove informazioni sulla sua morfologia e sul suo ruolo nell’ecosistema marino dell’epoca. Si è scoperto che Radnorscolex era un organismo straordinario anche nel contesto del Siluriano.
Secondo Howard, “Quello che abbiamo trovato è piuttosto raro nel senso che potremmo essere di fronte all’equivalente odierno di un fossile vivente, ma dal punto di vista del Siluriano”. Questo suggerisce che Radnorscolex potrebbe rappresentare un esempio di conservazione evolutiva, simile a quello osservato in alcune specie moderne come i celacanti o i granchi ferr horseshoe.
Lo studio dettagliato di questo fossile, pubblicato sulla rivista Papers in Palaeontology, getta le basi per future ricerche sui paleoscolecidi del Siluriano, offrendo nuove prospettive sulla vita marina antica e sulla sua evoluzione nel corso dei millenni.
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