Il futuro della salute e delle malattie è stato oggetto di studio da parte del Global Burden of Diseases, Injuries, and Risk Factors Study (GBD), che ha rivelato scenari significativamente diversi entro il 2050. Secondo le ultime scoperte, si prevede un aumento dell’aspettativa di vita e un cambiamento verso malattie non trasmissibili come le malattie cardiache e il cancro.
Lo studio GBD, avviato nel 1991, rappresenta il più completo sforzo per quantificare la perdita di salute a livello globale nel corso del tempo. Ha contribuito a una migliore comprensione delle sfide sanitarie mondiali e ha fornito informazioni cruciali a medici, ricercatori e decisori politici nel settore della salute.
Recentemente, i dati dell’edizione 2021 del GBD hanno rivelato che le condizioni neurologiche hanno superato le malattie cardiovascolari come principale causa di malattia a livello mondiale. Il COVID-19 ha giocato un ruolo predominante, rappresentando il maggiore ostacolo alla salute globale degli ultimi 71 anni, come indicato dal Professor Christopher Murray, Direttore dell’Istituto per la Valutazione della Metrica della Salute.
L’aspettativa di vita globale è diminuita di 1,6 anni tra il 2019 e il 2021, con le maggiori diminuzioni osservate in Perù, che ha registrato un calo di 6,5 anni. Tuttavia, il GBD ha anche evidenziato altre tendenze sanitarie che si sono mantenute durante la pandemia globale, con articoli che esplorano la fertilità, le cause di morte, gli anni di vita disabilitati e i fattori di rischio.
Guardando al futuro, il GBD ha previsto che il panorama delle malattie potrebbe evolversi in modo significativo nei prossimi decenni. Le tendenze future potrebbero essere influenzate da fattori come l’epidemia di obesità, l’aumento dei disturbi legati all’uso di sostanze e ai cambiamenti climatici, offrendo al contempo ampie opportunità per modellare la salute delle generazioni future.
Lo studio ha analizzato 204 paesi e territori, proponendo scenari fino al 2050 basati su previsioni dei principali motori di salute e dei fattori di rischio. Si prevede un aumento dell’aspettativa di vita, sebbene più contenuto rispetto ai decenni precedenti alla pandemia da COVID-19, con maggiori incrementi nei paesi con aspettative di vita più basse.
Pur riconoscendo il crescente carico dovuto ai cambiamenti climatici, all’IMC, alla glicemia elevata, all’uso di droghe e all’inquinamento da particolato, si prevede un aumento dell’aspettativa di vita e dell’aspettativa di vita in salute fino al 2050. Tuttavia, il progresso atteso è fragile e potrebbe essere minacciato da varie sfide, come l’insicurezza alimentare, la resistenza agli antimicrobici e l’aumento di patologie come diabete, obesità e dipendenze.
Le previsioni indicano un cambiamento nel carico di malattie, con una transizione dalle malattie comunicabili, materne, neonatali e nutrizionali alle malattie non trasmissibili come le malattie cardiovascolari, il cancro e il diabete. Si prevede anche un aumento degli anni vissuti con disabilità, suggerendo una transizione dalla mortalità precoce alla morbilità.
Le discrepanze geografiche nell’aspettativa di vita dovrebbero ridursi, con le disuguaglianze sanitarie tra regioni a diverso reddito che si stanno attenuando, soprattutto in Africa subsahariana. Gli scenari alternativi hanno dimostrato che affrontando i principali rischi delle malattie non trasmissibili, si potranno ottenere significativi miglioramenti negli esiti sanitari futuri.
Il Professor Murray ha sottolineato l’importanza di anticipare i crescenti fattori di rischio metabolici e dietetici, in particolare quelli legati a comportamenti e stili di vita, come l’alto livello di zucchero nel sangue, l’IMC elevato e l’ipertensione. Il futuro della salute globale dipenderà dalla nostra capacità di affrontare queste sfide in modo proattivo.
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