Sappiamo già che il nostro pianeta non è a rischio di impatto con un asteroide per i prossimi 100 anni, ma ciò non è il caso di Marte. In un nuovo studio, un team di ricercatori dell’Università di Nanchino ha valutato quanti asteroidi (sufficientemente grandi da causare ipotetici problemi all’uomo) potrebbero precipitare su Marte, e hanno confrontato i risultati con stime simili a quelle sulla Terra. I risultati indicano che i rischi di impatti sul Pianeta Rosso sono maggiori rispetto alla Terra. Tra gli oggetti vicini alla Terra (NEO), ci sono gli asteroidi potenzialmente pericolosi (PHA). Questi oggetti non hanno questo nome perché si scontreranno con il nostro pianeta, ma perché misurano almeno 140 metri di diametro e possono trovarsi a 7,4 milioni di chilometri dal nostro pianeta, una distanza considerata vicina in termini astronomici. Se un asteroide di queste dimensioni attraversasse l’atmosfera terrestre senza bruciarsi e colpisse una grande città o una regione ad alta densità di popolazione, potrebbe causare danni e provocare feriti.
Nello studio, i ricercatori hanno esaminato i PHA abbastanza grandi da causare danni se colpissero Marte analizzando i dati degli impatti passati. Nella ricerca gli esperti hanno indagato le informazioni raccolte sugli asteroidi con una traiettoria che incrocia quella del pianeta rosso ed hanno anche preso in considerazione la vicinanza tra il Pianeta Rosso e la Cintura degli Asteroidi. È così che il team ha scoperto che la possibilità che un PHA colpisca Marte è da 2,5 a tre volte maggiore rispetto alle possibilità che l’impatto avvenga sulla Terra. Dai risultati, inoltre, è emerso che sono circa 17mila i PHA che possono avvicinarsi al pianeta o scontrarsi con esso; nel caso della Terra il numero scende a 4.700. Gli autori, inoltre, suggeriscono che 52 PHA si stanno probabilmente dirigendo verso Marte e risultano visibili dalla Terra. Ciò significa che questi oggetti offrono una buona opportunità di studio: se gli scienziati riescono a determinare quando è previsto l’impatto, forse potranno anche vedere l’ avvicinamento o la collisione. L’articolo con i risultati dello studio è stato pubblicato nel repository arXiv, senza peer review.