Orcus: il pianeta nano ‘anti-Plutone’

Ha una luna grande come Plutone, dimensioni e composizione simili al più celebre pianeta nano oltre ad un orbita che lo colloca sempre all’opposto di Plutone.

Nel vasto buio dello spazio interstellare, tra i confini del Sistema Solare, giace un mondo gelido e misterioso chiamato 90482 Orcus. Questo oggetto spaziale, scoperto nel 2004, ha catturato l’interesse degli scienziati per la sua dimensione imponente e le sue caratteristiche intriganti.

La scoperta di Orcus

Orcus è stato scoperto il 17 febbraio 2004 da un team di astronomi guidato da Michael E. Brown, Chadwick A. Trujillo e David L. Rabinowitz presso l’Osservatorio di Palomar in California, utilizzando il telescopio Samuel Oschin. Inizialmente, è stato classificato come un grande oggetto transnettuniano (TNO), situato oltre Nettuno, nella regione conosciuta come la Fascia di Kuiper.

Caratteristiche fisiche

Orcus è classificato come un oggetto transnettuniano di tipo “Plutino”, un gruppo di TNO che orbitano attorno al Sole in modo simile a Plutone. La sua orbita ellittica lo porta ad attraversare sia la fascia di Kuiper che la regione più esterna del Sistema Solare, con un periodo orbitale di circa 247 anni.

La dimensione di Orcus è notevole, con un diametro stimato di circa 946 chilometri. Questo lo colloca tra i più grandi oggetti della Fascia di Kuiper, secondi solo a Plutone e Eris. La sua massa è ancora oggetto di studio e stima, ma si pensa che sia sufficientemente significativa da influenzare la dinamica orbitale degli altri corpi nella sua vicinanza.

Composizione e superficie

La composizione di Orcus rimane oggetto di dibattito tra gli scienziati. Si presume che sia principalmente composto da ghiaccio d’acqua e rocce, con una possibile copertura di metano e azoto congelati sulla sua superficie. Studi spettroscopici indicano la presenza di ghiaccio d’acqua sulla sua superficie, ma ulteriori osservazioni sono necessarie per comprendere appieno la sua composizione chimica.

Importanza scientifica

Orcus è stato oggetto di interesse per gli scienziati poiché può fornire preziose informazioni sulla formazione e l’evoluzione del Sistema Solare esterno. Lo studio degli oggetti transnettuniani come Orcus può aiutare a rispondere a domande cruciali sulla storia del nostro sistema planetario, inclusa l’origine e la distribuzione dei suoi componenti.

Inoltre, l’osservazione di corpi come Orcus fornisce importanti dati sulla composizione e le caratteristiche delle regioni più remote del Sistema Solare, che possono aiutare a informare le teorie sulla formazione dei pianeti e dei sistemi planetari in generale.

Conclusione

90482 Orcus è un testimone silenzioso della storia del Sistema Solare esterno, un mondo gelido e affascinante che attende di essere esplorato. La sua scoperta e studio continuo offrono una finestra unica sulla nostra comprensione dell’universo e delle forze che lo plasmano. La presenza di una luna imponente, Vanth, come Caronte per Plutone, le dimensioni simili al pianeta nano e la posizione orbitale opposta a Plutone, fa di questo corpo celeste l’anti-Plutone. In un’epoca di esplorazione spaziale senza precedenti, Orcus e i suoi compagni della Fascia di Kuiper promettono di rivelare ancora molti segreti nascosti nell’oscurità del cosmo.

Angelo Petrone

Angelo Petrone

Giornalista pubblicista, digital strategy, advertising, social media marketing, appassionato di arte, cultura e viaggi. Ho collaborato con diversi quotidiani di informazione locale e testate online. Scrivo su Scienze Notizie dal 2015.