Storia del segnale di soccorso SOS: dal Titanic alle spiagge remote

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SOS è ancora riconosciuto come segnale di soccorso standard oggi, anche se il codice Morse non è più utilizzato come mezzo di comunicazione marittima. (Cipro Niko/Shutterstock.com)

Il segnale di soccorso SOS, comunemente associato alle frasi “Salva le nostre anime” o “Salva la nostra nave”, in realtà non ha un significato specifico. Questo segnale è stato scelto all’inizio del XX secolo per la sua sequenza distintiva in codice Morse: tre punti, tre trattini, tre punti. La sua semplicità lo rendeva facilmente inviabile e ricevibile in situazioni di emergenza in mare.

Prima dell’introduzione del SOS come segnale di soccorso universale, diversi paesi e organizzazioni utilizzavano codici diversi, creando confusione ed inefficienza. Ad esempio, nel 1904 la compagnia Marconi propose il codice CQD, mentre negli Stati Uniti si usava NC e in Europa si faceva ricorso a vari codici. Questa situazione spinse la Convenzione internazionale di radiotelegrafia del 1906 a stabilire il segnale SOS come standard per le navi in difficoltà.

Il primo utilizzo documentato del segnale SOS negli Stati Uniti risale al 1909, quando Theodore D. Haubner segnalò il soccorso della nave SS Arapahoe al largo di Cape Hatteras, in North Carolina. Tuttavia, il vecchio codice CQD veniva ancora utilizzato per sicurezza. Fu solo nel tragico naufragio del RMS Titanic nel 1912 che il segnale SOS ottenne maggiore riconoscimento.

Quando il Titanic colpì un iceberg, l’operatore wireless Jack Phillips emise inizialmente un segnale CQD, ma il suo assistente Harold Bride suggerì di provare anche il nuovo SOS. Questo segnale, sebbene relativamente nuovo, divenne l’ultimo grido di aiuto della nave inaffondabile. Da allora, il SOS è stato universalmente riconosciuto come segnale di soccorso standard, anche se il codice Morse non è più utilizzato come mezzo di comunicazione marittima.

Un esempio recente dell’efficacia del segnale SOS si è verificato nel 2020, quando tre marinai naufragati su un’isola remota del Pacifico sono riusciti a richiamare l’attenzione dei soccorritori scrivendo un enorme messaggio SOS lungo la spiaggia sabbiosa. Questo dimostra che, anche nell’era moderna, il SOS rimane un simbolo di speranza e soccorso in situazioni di emergenza marittima.

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