Geni Denisovani e Adattamenti Umani in Papua Nuova Guinea

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Le persone che si sono adattate a vivere nelle pianure della Papua Nuova Guinea hanno geni ereditati dagli umani arcaici, che potrebbero proteggerli dalla malaria. (Michal Knitl/Shutterstock.com)

Nuove ricerche hanno rivelato che le popolazioni delle pianure della Papua Nuova Guinea possiedono geni Denisovani che potrebbero aver giocato un ruolo nello sviluppo di una resistenza alla malaria. Questi risultati emergono da uno studio approfondito che ha analizzato le sequenze del genoma completo di highlander e lowlander che abitano questo paese del Pacifico sud-occidentale.

La Papua Nuova Guinea (PNG) presenta una grande varietà di ambienti, ciascuno con le proprie sfide per i suoi abitanti. La distinzione tra lowlander e highlander riflette queste differenze: i primi devono affrontare patogeni come la malaria, mentre i secondi si trovano a dover sopravvivere in ambienti ad alta altitudine con bassi livelli di ossigeno.

Pur essendo entrambe le popolazioni adattate ai rispettivi ambienti, rimane poco chiaro il modo in cui si sono adattate. È qui che entra in gioco il nuovo studio, condotto nell’ambito del progetto Papuan Past, che ha coinvolto ricercatori provenienti dalle università di Tartu (Estonia), Tolosa (Francia) e Papua Nuova Guinea.

Lo studio ha esaminato le firme di selezione presenti nei genomi di 54 highlander provenienti dal Monte Wilhelm (Provincia di Chimbu) e 74 lowlander dell’Isola di Daru (Provincia Occidentale). Secondo il capo progetto, il Dr François-Xavier Ricaut, si è ipotizzato che entrambe le popolazioni abbiano subito adattamenti genetici diversi per fronteggiare le sfide dei rispettivi ambienti.

Le varianti genetiche soggette a selezione individuate nello studio erano legate a caratteristiche del sangue. In particolare, è emerso che una delle varianti selezionate nei lowlander aveva un’origine non umana, risalente ai Denisovani, una popolazione arcaica di ominidi estinti che abitava l’Asia prima dell’arrivo degli esseri umani moderni in Papua Nuova Guinea circa 50.000 anni fa.

Questi ominidi arcaici sembrano aver lasciato tracce genetiche che hanno conferito benefici ai loro discendenti umani, grazie agli incroci avvenuti con gli esseri umani primitivi. I ricercatori ritengono che una mutazione genetica dei Denisovani, che influisce su una specifica struttura proteica, sia sopravvissuta nei genomi dei papuani, conferendo benefici ai lowlander nella lotta contro la malaria.

Per quanto riguarda gli highlander, è emerso che presentano una variante genetica che potrebbe influenzare il conteggio dei globuli rossi, consentendo loro di vivere ad altitudini dove l’ossigeno è scarso. Al contrario, la variante selezionata nei lowlander era associata al conteggio dei globuli bianchi, fondamentali per il sistema immunitario.

Questo supporta l’ipotesi che la pressione selettiva che ha agito sugli highlander sia stata principalmente dovuta all’ipossia, mentre specifici patogeni potrebbero aver plasmato il genoma dei lowlander attraverso la selezione, come sottolineato dal Dr Mathilde André.

È interessante notare che entrambe le varianti influenzano anche la frequenza cardiaca degli individui portatori di tali mutazioni, evidenziando la complessità nel comprendere il ruolo delle mutazioni genetiche che possono influenzare diversi fenotipi contemporaneamente.

Gli autori dello studio concludono che l’adattamento all’ambiente locale ha plasmato i genomi e i tratti distintivi delle diverse popolazioni della Papua Nuova Guinea, sottolineando l’importanza di indagare su popolazioni con background diversi per una migliore comprensione della biologia umana.

Lo studio è stato pubblicato su Nature Communications.

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