Sono state rinvenute prove che un evento di subduzione, il motore della tettonica delle placche, si è verificato in modo eccezionalmente precoce nella formazione della Terra, contraddicendo i modelli esistenti.
Gli scienziati planetari stanno ora dirigendo l’attenzione verso i pennacchi mantellari innescati dalla collisione della Terra con Theia, un oggetto grande quanto Marte il cui impatto ha dato origine alla Luna.
La Terra è l’unico pianeta con la tettonica delle placche, un processo cruciale per la vita come la conosciamo. Senza il movimento dei continenti, non saremmo qui, né qualsiasi altra forma di vita in grado di comprendere il nostro pianeta.
La possibilità che la tettonica delle placche sia un fenomeno molto raro è considerata una delle spiegazioni possibili per il Paradosso di Fermi, che si interroga sulla mancanza di evidenze di altre civiltà extraterrestri.
La connessione tra la presenza della Luna e la tettonica delle placche sulla Terra è stata oggetto di numerose ipotesi nel corso degli anni, ma fino ad ora mancavano prove concrete a supporto di questa teoria.
Tuttavia, i cristalli di zircone risalenti a 4,3 miliardi di anni trovati in Australia Occidentale potrebbero finalmente fornire il tassello mancante. I zirconi, noti per la loro resistenza e per la capacità di rivelare l’età delle rocce, potrebbero essere stati formati durante eventi di subduzione.
Per oltre due decenni, alcuni scienziati hanno sostenuto che la chimica di questi antichi zirconi suggerisca la presenza di subduzione, un processo che solitamente non si verificherebbe così precocemente nella storia della Terra.
Un team di ricercatori ha recentemente proposto un modello che spiega come l’impatto di Theia con la Terra 4,51 miliardi di anni fa abbia innescato un riscaldamento prolungato del confine nucleo-mantello, creando le condizioni per i pennacchi mantellari che hanno portato alla subduzione.
Secondo questo modello, circa 120 milioni di anni dopo l’impatto, i blob mantellari surriscaldati si sono diretti verso la superficie, avviando il processo di subduzione che ha plasmato la crosta terrestre come la conosciamo oggi.
Sebbene non sia ancora chiaro se la tettonica delle placche moderna possa essere direttamente collegata all’impatto di Theia, l’ipotesi che un evento così monumentale abbia influenzato i movimenti tettonici della Terra solleva importanti questioni sulla rarità dei pianeti capaci di sostenere la vita avanzata.
Il riciclo del materiale crostale attraverso il mantello, reso possibile dalla tettonica delle placche, potrebbe aver svolto un ruolo cruciale nel moderare le temperature estreme sulla Terra prima che la vita si sviluppasse, creando condizioni favorevoli alla vita come la conosciamo.
Lo studio che ha portato a queste scoperte è stato pubblicato in open access sulla rivista Geophysical Research Letters, gettando nuova luce sull’importanza degli eventi primordiali nella formazione e nell’evoluzione del nostro pianeta.
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