Un pianeta abitabile intorno ad una nana bianca

Il corpo celeste, di dimensioni comprese tra quelle di Mercurio e Marte, potrebbe ospitare acqua allo stato liquido.

Un team di astronomi ha scoperto un anello composto da detriti planetari in orbita intorno ad una stella morente, ad una distanza di 117 anni luce dalla nostra posizione, suggerendo la presenza anche di un pianeta collocato in una zona abitabile, in grado di ospitare forme di vita. Se confermata, la scoperta potrebbe rivelare per la prima volta un pianeta in grado di supportare la vita intorno ad una ”nana bianca“. Mentre la maggior parte delle stelle di grandi dimensioni si trasformano in supernova alla fine del loro ciclo vitale, le stelle medie e piccole, con una massa inferiore a otto volte quella del nostro Sole, si trasformano in nane bianche. Si tratta di corpi celesti ricchi di carbonio e ossigeno simile. Circa il 97% delle stelle nella nostra galassia si trasformeranno in nane bianche.

La nana bianca, chiamata WD1054–226, è stata scoperta usando i dati sia telescopi terrestri che spaziali. L’oggetto ha mostrato vistosi cali di luminosità ogni 25 ore. Il fenomeno indica che la stella è circondata da un anello di 65 oggetti orbitanti di dimensioni cometarie o di un satellite, distanziati in maniera uniforme nelle loro orbite dall’attrazione gravitazionale di un pianeta vicino, di dimensioni paragonabili a Marte e Mercurio. Questi corpi celesti orbitano a 2,6 milioni di chilometri dalla stella, con una temperatura media di 50 gradi, compatibile con la presenza di acqua. “Un’eccitante eventualità è che questi piccoli frammenti siano mantenuti in orbita in maniera uniforme a causa della gravità di un pianeta vicino. Senza questa attrazione, l’attrito e le collisioni provocherebbero la dispersione delle strutture, disperdendo la regolarità che si osserva oggi”, ha spiegato l’autore principale Jay Farihi in una nota. La cosiddetta zona abitabile, conosciuta anche come l’area Riccioli d’oro, è un concetto introdotto negli anni ’50. Si tratta di un’area in cui la temperatura consente all’acqua di mantenere la forma liquida in superficie. Rispetto alle stelle come il nostro, la zona abitabile delle nane bianche è più ristretta e più prossima alla stella, poiché le nane bianche emettono una quantità inferiore di calore. “La possibilità di scoprire un pianeta in una zona abitabile è eccitante, ma tuttavia sono necessarie altri prove per confermarne la presenza. Solo il confronto con i vari modelli ed altre osservazioni della stella e dei detriti in orbita potremmo confermarne la presenza”, ha concluso Farihi.

Fonte:

https://academic.oup.com/mnras/article/511/2/1647/6524236?login=false