Circa 41.000 anni fa, il campo magnetico della Terra diminuì e rese il pianeta più vulnerabile ai raggi cosmici dell’universo. Variazioni come questa si sono verificate in vari periodi della storia, ma gli scienziati non le conoscono ancora del tutto. Ora, un nuovo studio descrive cosa accadde in uno di quei periodi. I ricercatori hanno presentato uno studio alla riunione dell’Assemblea generale dell’Unione europea di geoscienze nel quale hanno rilevato uno dei periodi in cui l’intensità del campo magnetico terrestre è diminuita. Oltre ai raggi cosmici, questo scudo protettivo è responsabile anche della deviazione delle particelle cariche provenienti dalle tempeste solari. I raggi provengono da altre parti della Via Lattea, ma anche da altre galassie. Sono emessi da eventi catastrofici come le esplosioni stellari nelle supernove. La Terra riceve questi raggi costantemente, ma la magnetosfera del pianeta riesce a respingerne la maggior parte. Tuttavia, la magnetosfera oscilla e i suoi poli di tanto in tanto si invertono, lasciando il nostro pianeta meno protetto per alcuni periodi. Inoltre, i due poli della magnetosfera possono anche scomparire, lasciando il posto a poli diversi. Questi periodi sono conosciuti come escursioni magnetiche.
Gli autori del nuovo studio volevano sapere come questi periodi influenzano la biosfera terrestre, cioè tutte le regioni e gli strati in cui è presente la vita sul nostro pianeta. La risposta aiuterebbe a prevedere il clima spaziale e a valutarne l’impatto sull’ambiente terrestre: dopo tutto, i raggi cosmici sono dannosi per la vita. Per lo studio, il team ha scelto l’escursione magnetica conosciuta come Laschamps, avvenuta circa 41.000 anni fa. Aveva una bassa intensità di campo magnetico ed è quindi uno dei più studiati. La biosfera è stata danneggiata durante quel periodo? Analizzando i radionuclidi cosmogenici (isotopi instabili formati dall’interazione tra i raggi cosmici e l’ atmosfera terrestre ) conservati in luoghi come banchi di ghiaccio o sul fondo del mare, i ricercatori sono in grado di determinare periodi di intenso bombardamento. Hanno poi studiato i sedimenti marini e le carote di ghiaccio, raccolte in luoghi come l’Antartide e la Groenlandia, alla ricerca di tracce dell’escursione di Laschamps. Il team ha scoperto che la presenza di berillio-10 prodotto in quel periodo è doppia rispetto a oggi. Il berillio-10 in questo contesto è un forte indicatore di un calo dell’intensità della magnetosfera terrestre. Il tasso medio di produzione di questo isotopo durante l’escursione di Laschamps testimonia che una maggiore quantità di raggi cosmici raggiunse l’atmosfera terrestre 41.000 anni fa.
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