Una straordinaria coincidenza ha portato alla luce un fango del tardo Cretaceo che conserva le impronte di due diversi tipi di rapaci. Ancora più sorprendente è il fatto che una di queste impronte appartiene a una specie sconosciuta, più grande di qualsiasi raptor trovato in precedenza. Le creature, chiamate Fujianipus yingliangi, sono stimate alte 1,8 metri all’anca e lunghe fino a 5 metri, dimensioni ben superiori ai velociraptor già noti, anche quelli sovradimensionati di Jurassic Park.
Le impronte dei rapaci sono caratterizzate dalla presenza di soli due artigli portanti il peso del corpo. Uno dei quattro artigli su ciascun piede era di dimensioni ridotte, mentre il secondo artiglio, più grande, ha suscitato dibattiti sul suo ruolo. Secondo il dottor Anthony Romilio dell’Università del Queensland, l’ipotesi attualmente favorita è che fosse utilizzato per trattenere la preda mentre veniva attaccata.
Un antico fango nella prefettura di Longyan, Fujian, Cina, ha conservato una varietà di impronte di dinosauri, ma un orizzonte in particolare ha attirato l’attenzione, poiché ospita due serie di impronte di rapaci. Una serie è di dimensioni ridotte, appartenente a un esemplare di circa 1 metro, mentre le altre impronte sono lunghe circa 36 centimetri.
Il dottor Anthony Romilio ha sottolineato che, sebbene esista una regola pratica per calcolare l’altezza di un dinosauro moltiplicando la lunghezza dell’impronta per quattro, in questo caso si è riscontrato un rapporto più simile a 5,5 volte, indicando la presenza di creature di dimensioni considerevoli.
Le impronte lasciate dai rapaci appartengono alla famiglia dei Troodontidi, più snella e intelligente rispetto ai Velociraptor di Jurassic Park. Questo dimostra la notevole diversità di dimensioni tra i dinosauri raptor, evidenziando la loro adattabilità e diversità ecologica.
Il nome Fujianipus yingliangi riflette la posizione delle impronte, mentre l’età dell’orizzonte in cui sono state rinvenute le impronte è stimata tra 80 e 105 milioni di anni fa. Romilio e i suoi colleghi hanno osservato che i rapaci sembrano essere cresciuti in dimensioni man mano che il Cretaceo procedeva.
Questi risultati, disponibili in open access su iScience-Cell Press, confermano l’importanza di queste scoperte nel campo della paleontologia e della comprensione della vita preistorica sulla Terra.
Links: