La sonda Juno della NASA ha effettuato nuovi sorvoli della luna Io e ha catturato immagini incredibili. Il satellite naturale di Giove è il mondo più attivo dal punto di vista vulcanico del nostro Sistema Solare e i dati ottenuti durante la visita hanno sorpreso gli stessi scienziati.
Quante lune ha Giove?
I sorvoli sono avvenuti a dicembre dello scorso anno e a febbraio, quando JUNO ha raggiunto la distanza di soli 1.500 km dalla superficie di Io. “Io è pieno di vulcani e ne abbiamo catturati alcuni in azione“, ha detto Scott Bolton, il principale investigatore di Juno. L’esperto ha anche sottolineato che il sorvolo ha permesso a JUNO di acquisire vari dati su Loki Patera, un lago di lava lungo 200 km. “C’è un dettaglio incredibile che mostra queste isole pazzesche, incastonate nel mezzo di un lago di magma potenzialmente circondato da lava calda. Il riflesso speculare che i nostri strumenti hanno registrato dal lago suggerisce che parti della superficie di Io sono lisce come il vetro, somiglianti al vetro dell’ossidiana creato vulcanicamente sulla Terra”, ha descritto. Con i dati ottenuti, i membri della missione hanno prodotto incredibili animazioni delle formazioni su questa luna. Uno mostra una grande montagna, e un altro mostra la superficie del lago di lava in via di raffreddamento, che appare liscia e riflettente.
Durante la visita, JUNO ha anche raccolto informazioni sui poli di Giove, che hanno mostrato differenze nei cicloni polari nel nord del pianeta. “La variazione è chiaramente visibile nelle immagini a infrarossi e a luce visibile, ma la sua firma a microonde non è affatto forte come quella di altre tempeste vicine”, ha aggiunto Steve Levin, scienziato del progetto Juno. “Questo ci dice che la sua struttura deve essere molto diversa da quella degli altri cicloni“, ha suggerito. I membri della missione hanno anche tentato di saperne di più sulla presenza di acqua su Giove. Naturalmente lì non cercano laghi e fiumi – soprattutto perché Giove è un pianeta gassoso, senza superficie – ma piuttosto molecole di ossigeno e idrogeno. Lo studio segue le orme di un altro avviato dall’orbiter Galileo della NASA. Ci sono ancora diverse domande senza risposta sulla formazione di Giove e, per cercare di trovarle, gli scienziati si rivolgono ai dati di JUNO. La sonda sorvolerà nuovamente il gigante gassoso il 12 maggio, raccogliendo informazioni che potranno aiutare in questa ricerca.
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