Il sorgere ed il calare del Sole non avviene nello stesso modo sui vari pianeti del Sistema Solare. Mercurio, il primo pianeta per vicinanza alla stella, vede nascere il Sole immerso nel buio dello spazio, per l’inesistenza dell’atmosfera. L’astro ha dimensioni pari a due volte e mezzo quello che siamo abituati a vedere sulla Terra ed illumina la superficie del pianeta per un periodo che a noi sembrerebbe davvero interminabile. La durata del giorno, sul piccolo corpo celeste, è, infatti, pari a 58 giorni 15 ore e 30 minuti terrestri. Durante questo lasso si tempo vedremmo la stella tracciare degli strani movimenti nel cielo avanzando e tornando sui suoi passi prima di giungere al tramonto. Su Venere, invece, albe e tramonti sarebbero appena visibili visto il fitto strato di nubi che avvolge l’infernale corpo celeste. Una suggestiva colorazione azzurra accompagna il tramonto su Marte; un fenomeno immortalato da Curiosity e dovuto alla tenue atmosfera del pianeta rosso che lascia filtrare con più facilità la luce di questa particolare colorazione.
Sulla turbolenta atmosfera di Saturno, invece, albe e tramonti sarebbero caratterizzate da una serie di effetti davvero suggestivi, per la presenza di particelle di ghiaccio e polveri nell’atmosfera. In pratica vedremmo due, tre o più soli riflettersi nel cielo. Diventa sempre più flebile la luce della stella sui giganti di ghiaccio.
Urano: il regno del ghiaccio
Urano, il settimo pianeta dal Sole, presenta un’inclinazione unica nel suo asse di rotazione, che causa estati e inverni estremamente prolungati. Durante l’alba, quando il Sole sorge sul pianeta, lo spettacolo è di una bellezza glaciale. L’atmosfera di Urano è composta principalmente di idrogeno ed elio, con tracce di metano che conferiscono al pianeta il suo caratteristico colore azzurro-verde. Quando i primi raggi del Sole colpiscono l’atmosfera densa e fredda di Urano, avviene uno spettacolo di rifrazione e dispersione della luce, che colora il cielo circostante in sfumature di verde e blu. Le nuvole di cristalli di metano si accendono come gioielli ghiacciati, rendendo l’alba su Urano un’esperienza surreale e indimenticabile.
Nettuno: il signore dei venti
Nettuno, il pianeta più esterno del sistema solare, è avvolto da una tempesta perpetua con venti che soffiano a velocità estreme. Qui, l’alba è uno spettacolo che evoca meraviglia e un po’ di timore. L’atmosfera di Nettuno è ricca di composti di azoto e metano, che conferiscono al pianeta il suo caratteristico colore blu profondo. Quando i primi raggi del Sole sfiorano l’atmosfera tormentata di Nettuno, la luce viene diffusa e riflessa attraverso le nuvole di cristalli di ghiaccio e particelle di metano, creando un effetto di iridescenza. Il cielo si trasforma in una tavolozza di colori, con tonalità di blu, verde e viola che si mescolano in un’armonia surreale. L’alba su Nettuno è un’esperienza intensa e mozzafiato, che ci ricorda la maestosità e la potenza dei fenomeni naturali nel sistema solare.
In conclusione, l’alba su Urano e Nettuno offre uno spettacolo unico e suggestivo, caratterizzato dalla bellezza gelida e misteriosa di questi mondi lontani. Mentre continuiamo a esplorare e a studiare il sistema solare, queste visioni celesti ci ricordano la straordinaria diversità e complessità dei pianeti che lo compongono.
Su Plutone, invece, la luminosità del Sole è inferiore a quella sulla Terra di 1.600 volte, seppur superiore alla luce della Luna di 250 volte.
Fonte: http://www.focus.it/scienza/spazio/come-appaiono-le-albe-sugli-altri-pianeti?gimg=81465#img81465