Dopo l’eclissi solare totale dell’8 aprile, diversi appassionati e astrofotografi hanno pubblicato sui propri social network le immagini dell’evento, molte con alcune macchie rossastre sul bordo dell’ombra lunare. Alcune persone, compresi i notiziari, pensavano che si trattasse di un brillamento solare, ma era una cosa diversa. Durante qualsiasi eclissi solare totale, possono verificarsi eruzioni solari che diventano visibili durante la totalità dell’eclissi. Queste esplosioni si verificano più frequentemente durante il massimo solare, il periodo di maggiore attività del Sole in cicli di 11 anni. Attualmente siamo molto vicini al massimo solare del ciclo attuale, se non è già iniziato. Dunque le esplosioni sono molto più frequenti rispetto agli anni precedenti, e anche più intense. Pertanto, l’aspettativa di osservarne una durante l’eclissi era grande.
Per essere visibili, le esplosioni devono avvenire in regioni situate ai margini del disco solare, precisamente nel momento della totalità (quando la Luna copre completamente il Sole). Nell’eclissi di lunedì, la totalità è durata 4 minuti e 28 secondi, quindi gli osservatori del Nord America hanno avuto del tempo per fotografare il fenomeno. E in quel momento alcune colonne di plasma sono fuoriuscite dall’ombra della Luna. Tuttavia, contrariamente a quanto riportato da diversi media, non si è trattato di un’esplosione solare. Gli esperti, infatti, hanno affermato che non si è verificato alcun evento del genere durante l’eclissi; infatti, il Sole era stranamente inattivo. La conclusione degli scienziati che monitorano il Sole attraverso immagini satellitari (come SOHO, SDA, tra gli altri) è che si trattasse di una protuberanza solare. La confusione è comprensibile poiché, dall’aspetto, sono molto simili tra loro. Le protuberanze solari sono strutture a forma di colonna che si estendono dal Sole e ritornano verso la superficie, formando una sorta di arco o, come preferiscono chiamarlo gli astronomi, un anello. Mentre le esplosioni espellono via il plasma, le protuberanze rimangono collegate alla superficie solare da forti campi magnetici, e rimangono tali per giorni, addirittura settimane.
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