Prevedere i Terremoti: Il Caso di Parkfield, California

Un cartello che dice 'Faglia di San Andreas', in piedi in un'area secca e erbosa con colline sullo sfondo.
Gli scienziati sperano che lo studio dei terremoti passati nella zona possa aiutarli a prevedere quando si verificheranno quelli futuri. (jdjohannsen/Shutterstock.com)

Parkfield, in California, è una zona sismicamente attiva situata lungo la Faglia di San Andreas. In passato, si è osservato che un terremoto di magnitudo 6 o superiore si verificava in media ogni 22 anni, ma l’ultimo evento è stato in ritardo di 14 anni rispetto alla previsione. Questo ha spinto gli scienziati a cercare metodi affidabili per prevedere il prossimo terremoto.

Per studiare il fenomeno, un team di ricercatori ha analizzato i dati sulle onde sismiche precedenti al terremoto del 2004, concentrandosi sull’attività sismica nella regione di Parkfield dagli anni ’80. La geometria e il comportamento semplici della zona, che funge da segmento di transizione tra due parti della faglia con diversi movimenti delle placche tettoniche, hanno reso lo studio più agevole.

Il team ha osservato come le onde sismiche perdano energia mentre attraversano la crosta terrestre in questa regione di transizione, un fenomeno noto come attenuazione. Durante le sei settimane precedenti al terremoto del 2004, è emerso un pattern interessante: le onde sismiche a bassa frequenza hanno mostrato un aumento nella perdita di energia, mentre quelle ad alta frequenza hanno registrato una diminuzione. Questa biforcazione potrebbe riflettere i processi che avvengono sotto la superficie poco prima di un terremoto, con crepe lunghe che si aprono e crepe corte che si chiudono mentre lo stress si accumula vicino all’epicentro futuro.

Mappa della faglia di San Andreas in California
La faglia di San Andreas passa proprio attraverso Parkfield.
Dimitrios Karamitros/Shutterstock.com

La domanda cruciale è se queste misurazioni permetteranno di prevedere con precisione il prossimo terremoto e se lo stesso approccio potrà essere applicato ad altre aree sismicamente attive. Sebbene Parkfield sia una zona remota, la capacità di prevedere terremoti in regioni densamente popolate sarebbe estremamente vantaggiosa.

Al momento, non esiste una risposta definitiva a queste domande. I ricercatori dovranno attendere il prossimo terremoto per verificare se le misurazioni effettuate sono effettivamente un segnale predittivo. Tuttavia, secondo Luca Malagnini, uno degli autori dello studio, c’è la possibilità che un terremoto possa verificarsi quest’anno, considerando che sono trascorsi 22 anni dall’ultimo evento.

Malagnini e il suo team non hanno ancora individuato segnali che indichino un imminente terremoto a Parkfield, suggerendo che l’evento potrebbe non verificarsi entro le prossime sei settimane. Il loro studio è stato pubblicato su Frontiers in Earth Science.

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