Un recente studio ha rivelato che molte delle risorse idriche non trattate per il consumo sono più inquinate di quanto si pensasse a causa delle tossiche “sostanze chimiche per sempre”, conosciute come PFAS. Queste sostanze, utilizzate in una vasta gamma di prodotti, sono diventate diffuse a partire dagli anni ’50, con oltre 14.000 varianti prodotte dall’uomo per rivestimenti e materiali resistenti.
Non limitate a pentole e padelle, le PFAS si trovano in abbigliamento, mobili, imballaggi alimentari e molto altro. Studi hanno evidenziato possibili rischi per la salute legati all’esposizione a queste sostanze, inclusi problemi metabolici, malattie renali, tiroidee e vari tipi di cancro.
Sebbene non sia ancora stato dimostrato che le PFAS causino direttamente tali problemi di salute, i regolatori globali stanno iniziando a limitarne l’uso. Tuttavia, rimangono molte incertezze sulla portata e la natura di questa minaccia.
Un nuovo studio condotto dall’Università di New South Wales Sydney ha rivelato che molte risorse idriche globali superano i limiti di sicurezza dei PFAS per il consumo. Questo studio ha analizzato oltre 45.000 punti dati raccolti in 20 anni da varie fonti.
Anche se le tracce di PFAS sono state trovate nelle risorse idriche, l’acqua potabile trattata rimane sicura grazie ai processi di purificazione. Tuttavia, non tutti i fornitori d’acqua monitorano regolarmente la presenza di PFAS nelle risorse idriche.
Nonostante i risultati preoccupanti, l’autore principale dello studio, il professor Denis O’Carroll, ha sottolineato che l’acqua potabile rimane in gran parte sicura. Tuttavia, monitorare i livelli di PFAS è importante per garantire la sicurezza dell’approvvigionamento idrico.
Il problema delle PFAS non riguarda solo l’Australia, ma è diffuso in tutto il mondo, con regolamenti variabili da paese a paese. Ad esempio, negli Stati Uniti e in Australia, i limiti per PFOS e PFOA differiscono notevolmente.
Il 69% dei campioni globali di acque sotterranee analizzati nel nuovo studio superava i limiti di sicurezza per l’acqua potabile del Canada, mentre il 32% superava quelli degli Stati Uniti. Questo suggerisce che le risorse idriche mondiali potrebbero essere più inquinate di quanto si pensasse, a causa delle diverse normative sui PFAS.
Il team di ricerca sta ora ampliando lo studio per valutare i livelli di PFAS derivanti dai prodotti commerciali e sviluppare tecnologie per degradare queste sostanze nell’acqua potabile. L’obiettivo è comprendere meglio l’impatto ambientale delle PFAS e prevenire la loro diffusione.
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