Nuove prove hanno confermato le teorie sulla formazione del mantello lunare, fornendo maggiori dettagli sulla tempistica di questo evento cruciale per la Luna. Durante questo processo, sono emerse importanti intuizioni sulla diversità chimica tra il lato vicino e il lato lontano della Luna, con particolare attenzione alla presenza dei mari solo su uno dei due lati. Si ritiene che la Luna, come la Terra, sia composta da un nucleo, un mantello e una crosta, ma il mantello lunare si è solidificato molto tempo fa, rendendo la geologia lunare più semplice ma altrettanto affascinante e complessa da studiare rispetto a quella terrestre.
La teoria standard sulla formazione della crosta lunare suggerisce che le rocce ricche di ilmenite si siano formate dal mare di magma che ricopriva la Luna all’inizio della sua esistenza, derivante dall’impatto che ha dato origine al nostro satellite. Queste rocce, più pesanti del mantello liquido sottostante, sono affondate nel mantello in un processo noto come ribaltamento globale. Questo fenomeno ha portato alla formazione di cumulati contenenti ilmenite sulla superficie lunare, visibili agli astronauti delle missioni Apollo.
Tuttavia, la distribuzione non uniforme di questi cumulati ha sollevato interrogativi sulla sequenza esatta degli eventi durante questa fase critica della storia lunare. Gli studiosi hanno individuato una concentrazione di cumulati contenenti ilmenite nella regione PKT, ricca di potassio e terre rare, sul lato della Luna rivolto verso la Terra. Questo ha portato a dibattiti sulla loro origine e sul motivo per cui si trovano principalmente su un lato del satellite.
Le anomalie gravitazionali intorno alla regione PKT sono considerate i resti dell’ultimo stadio del ribaltamento del mantello lunare. Gli studiosi hanno identificato una corrispondenza tra queste anomalie e i modelli teorici del ribaltamento del mantello, suggerendo che l’evento potrebbe essere avvenuto circa 4,09 miliardi di anni fa. Si ipotizza che l’impatto del Polo Sud-Aitken, avvenuto circa 4,25 miliardi di anni fa, abbia giocato un ruolo significativo nel processo di ribaltamento.
La distribuzione dei cumulati contenenti ilmenite e le età stimate dei maggiori bacini lunari indicano che il ribaltamento potrebbe essere avvenuto almeno 130 milioni di anni prima dell’impatto SPA. Questi risultati forniscono una visione più chiara della storia geologica della Luna, svelando dettagli nascosti sotto la sua superficie e confermando la coerenza tra modelli teorici e dati osservativi.
Lo studio, pubblicato su Nature Geoscience, rappresenta un importante passo avanti nella comprensione dell’evoluzione lunare e apre nuove prospettive per ulteriori ricerche sulla nostra affascinante compagna astrale.
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