Le lune di Marte potrebbero essere comete catturate dalla gravità

Forse le lune di Marte non sono asteroidi, ma piuttosto quello che rimane di una sfortunata cometa, catturata e distrutta dalla gravità del pianeta rosso. È quanto suggeriscono i risultati di un nuovo studio condotto da Sonia Fornasier, dell’Osservatorio di Parigi.

Come sono apparse le lune di Marte?

Intorno a Marte orbitano le lune Phobos e Deimos, che misurano rispettivamente 27 km e 15 km. La loro origine è ancora incerta, ma le loro caratteristiche hanno portato gli astronomi a sospettare che siano nati dopo una collisione sulla superficie di Marte in un processo simile alla formazione della nostra Luna. Un’altra possibilità è che si tratti di asteroidi catturati dalla gravità marziana. Fornasier e i suoi colleghi hanno analizzato i dati di Phobos ottenuti dalla sonda Mars Express, che orbita attorno a Marte da più di 20 anni, e ritengono che l’origine delle lune sia, invece, diversa. L’analisi di Phobos ha mostrato che questa luna ha proprietà visive simili a quelle di una cometa. La sua superficie riflette la quantità e il tipo di luce che la rendono più simile a una cometa come 67P/Churyumov–Gerasimenko, visitata dalla missione Rosetta, che a un asteroide. Pertanto, gli autori sospettano che Phobos e Deimos fossero una cometa binaria, ovvero una cometa che si spezzò in due. “Dinamicamente, è molto difficile catturare un asteroide e avere due satelliti nel piano equatoriale di Marte”, ha osservato Fornasier, “Quello che stiamo suggerendo è che forse si tratta di una cometa binaria catturata da Marte”, ha concluso.

Naturalmente, sono necessari ulteriori studi per determinare l’origine delle lune di Marte, ma gli autori ritengono che una missione futura potrebbe contribuire a rafforzare l’idea che le lune marziane siano o meno una cometa. Nel 2026, il Giappone prevede di lanciare la missione Martian Moons Exploration, che si recherà su Phobos per cercare di raccogliere campioni e portare il materiale sulla Terra. Nel 2020 il Paese ha effettuato i primi test del rover che dovrebbe essere inviato in missione. Per l’autore, la presenza di carbonio, ossigeno e altre sostanze volatili nel materiale raccolto fornirebbe un forte sostegno all’idea che i satelliti naturali di Marte siano, in effetti, una cometa. “Sarebbe il primo campione di nucleo cometario”, ha detto Fornasier. L’articolo con i risultati dello studio è stato pubblicato nel repository arXiv , senza peer review.

Fonte:

https://www.newscientist.com/article/2424218-mars-may-have-captured-and-split-a-comet-to-create-its-two-moons/?utm_campaign=RSS%7CNSNS&utm_source=NSNS&utm_medium=RSS&utm_content=space