Tracce di bario sono state rilevate sue due giganti gassosi WASP-76b e WASP-121b.
Tracce di bario sono state scoperte nell’atmosfera di due esopianeti giganti gassosi: WASP-76b e WASP-121b. Scoperto grazie al Very Large Telescope (VLT) dell’ESO, la presenza dell’elemento metallico solleva non poche domande riguardo la composizione chimica e l’evoluzione di queste atmosfere esotiche. I due corpi celesti extrasolari rientrano già in categorie non ordinarie. Appartengono, infatti, alla famiglia dei gioviani ultra-caldi: paragonabili a Giove per dimensioni, ma con temperature superficiali di oltre i mille gradi per la prossimità alla stella, un elemento che provoca precipitazioni di ferro su WASP-76 b. Il corpo celeste ha un lato costantemente rivolto alla stella sul quale le temperature superano i sopra i 2400 gradi, sufficientemente elevate da vaporizzare i metalli. I forti venti spostano il vapore di ferro dal lato notturno più fresco dove si condensa in goccioline di metallo fuso.
Ma perché il bario si trova così in alto? Pesante oltre 2,5 volte più del ferro, in alta quota nelle atmosfere, il bario viene osservato occasionalmente nel cielo nei fuochi d’artificio. Ma la domanda per gli esperti è: quale processo spinge questo elemento pesante così in alto? Quali meccanismi lo consentono? Il team di esperti ha usato lo strumento ESPRESSO sul VLT per studiare la luce stellare filtrata nelle atmosfere di WASP-76 b e WASP-121 b. Ciò ha consentito di rilevare chiaramente diversi elementi, come appunto bario, ma il perché il metallo è presente a simili altitudini non è ancora chiaro. Nella ricerca delle atmosfere dei pianeti i gioviani ultra-caldi sono estremamente utili perché essendo corpi celesti gassosi ed estremamente caldi, le loro atmosfere sono molto grandi e dunque più semplici da scoprire ed analizzare rispetto a quelle di pianeti più piccoli o più freddi.