Il Barberton Greenstone Belt in Sudafrica è una regione che custodisce alcune delle rocce esposte più antiche sulla Terra, con un’età superiore a 3,6 miliardi di anni. Al suo interno si trovano anche formazioni più giovani che hanno destato l’interesse dei geologi per la loro composizione eterogenea, che sembra mescolare diverse tipologie di rocce. Recenti studi condotti dai ricercatori hanno portato a una nuova ipotesi: questa particolare porzione di rocce potrebbe essere il risultato di un antico evento di frana sottomarina causato da un terremoto millenario.
Le rocce presenti in questa zona sono frammenti di un antico fondale marino risalente a circa 3,3 miliardi di anni fa. Tuttavia, tra queste rocce si trovano anche sedimenti che non sarebbero potuti formarsi sul fondo oceanico, come ad esempio i cristalli di barite, tipici delle evaporiti, rocce che si formano per evaporazione dell’acqua e che non sono comuni in ambienti marini profondi. Questa anomalia ha spinto i ricercatori a interrogarsi su come si siano mescolate rocce così diverse.
Simon Lamb e Cornel de Ronde, due dei principali studiosi coinvolti nella ricerca, hanno notato che la composizione mista delle rocce ricordava le strutture osservate al largo della Nuova Zelanda, dove terremoti di grande intensità provocano frane marine che trasportano materiale sia dalla terraferma che dalle acque basse fino al fondale marino profondo.
Questo ritrovamento è particolarmente significativo perché il contesto geologico della Nuova Zelanda è unico, grazie agli effetti profondi dei terremoti in una zona di subduzione. Gli autori sottolineano che eventi simili continuano a verificarsi ancora oggi, come dimostrato dal terremoto di magnitudo 7,8 che ha colpito Kaikoura nel novembre 2016, causando vaste frane sottomarine e valanghe di detriti che si sono riversate in acque profonde.
La scoperta di queste antiche prove di terremoti nel Barberton Greenstone Belt si inserisce in un contesto più ampio, supportato da evidenze provenienti da diverse regioni del mondo, che indicano l’inizio dell’attività tettonica e sismica in quel periodo. Inoltre, la presenza di vulcanismo sottomarino nella stessa area suggerisce un’attività geologica intensa, simile a quella osservata durante l’eruzione vulcanica di Hunga Tonga-Hunga Ha’apai.
Questi eventi tumultuosi della storia del nostro pianeta potrebbero aver giocato un ruolo fondamentale nella formazione della vita sulla Terra, anche se la comparsa della vita potrebbe essere stata preceduta proprio dall’attività delle placche tettoniche. Un articolo dettagliato su questa ricerca è stato pubblicato sulla rivista Geology, gettando nuova luce sui processi geologici antichi che hanno plasmato il nostro mondo.
Links: