I teschi di due piccoli predatori trovati sparsi tra un nido contenente l’embrione quasi completo di un Oviraptor hanno lasciato perplessi gli scienziati quando descrissero il ritrovamento nel lontano 1994. La scoperta ha sollevato diverse domande intriganti sulla relazione tra i dinosauri predatori e le loro prede.
Quando pensiamo ai Velociraptor, immagini di creature feroci con artigli affilati e fauci minacciose vengono subito in mente. Tuttavia, più apprendiamo su di loro, più ci rendiamo conto che erano dinosauri teropodi piumati, di dimensioni più ridotte rispetto a quanto rappresentato nei film come Jurassic Park. Le due specie conosciute, Velociraptor mongoliensis e Velociraptor osmolskae, facevano parte dei Dromaeosauridae, una famiglia di carnivori piumati.
Uno degli aspetti più affascinanti riguarda il comportamento genitoriale di queste creature preistoriche. Mentre l’immagine popolare potrebbe suggerire che i Velociraptor fossero predatori spietati, la realtà potrebbe essere diversa.
Un esempio interessante è dato dagli Oviraptor, la cui reputazione di ladri di uova è stata messa in discussione da fossili che mostrano che in realtà si prendevano cura delle uova. Tuttavia, la scoperta dei teschi di dromaeosauridi accanto a un nido di Oviraptor ha sollevato ipotesi su un possibile parassitismo di covata, simile al comportamento dei cuculi moderni.
Il parassitismo di covata è una strategia riproduttiva brutale ma efficace, in cui un animale depone le proprie uova nel nido di un’altra specie, sfruttando le risorse del genitore adottivo. Questo comportamento è presente in diverse specie di uccelli viventi oggi, suggerendo che potrebbe essere una strategia evolutiva di successo che potrebbe essere stata adottata anche da alcuni dinosauri.
La scoperta dei teschi di dromaeosauridi accanto a un nido di Oviraptor solleva interrogativi su come questi predatori siano arrivati lì. Mentre potrebbero essere stati prede degli Oviraptor, potrebbe anche esserci stata una relazione di parassitismo o una coincidenza casuale. La stretta associazione tra i teschi dei predatori e le uova di Oviraptor suggerisce che potremmo dover riconsiderare alcune ipotesi sulla nidificazione e il comportamento riproduttivo dei dinosauri.
Un altro aspetto interessante riguarda la colorazione delle uova, che potrebbe fornire indizi sul comportamento di nidificazione dei dinosauri. La presenza di pigmenti nelle uova dei dinosauri che si pensa avessero nidi aperti potrebbe suggerire che la colorazione servisse a scopi mimetici o termoregolatori, simili a quanto osserviamo negli uccelli moderni.
Queste scoperte ci invitano a riflettere su quanto poco ancora sappiamo sul mondo dei dinosauri e sulle possibili connessioni con le strategie riproduttive degli uccelli moderni. L’evoluzione convergente potrebbe aver portato a simili adattamenti riproduttivi in specie distanti, aprendo nuove prospettive sulla vita preistorica e sulle sue affascinanti complessità.
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