Il lander Odysseus di Intuitive Machines si è disattivato in maniera permanente sulla Luna, segnando la fine della sua missione. Ad annunciarlo è la società che ha spiegato come il lander non ha risposto ai tentativi di contatto la scorsa settimana, quando era previsto il ritorno della luce solare sui pannelli che dunque avrebbero potuto generare energia. Era il 22 febbraio quando Ulisse (o Odie) sbarcò sulla Luna, ma con un’angolazione diversa da quella prevista dai membri della missione. Poiché il lander è riuscito a superare alcuni test e ha inviato foto alla Terra, Intuitive Machines ha sospettato che avrebbe potuto riprendere le attività dopo la fredda notte lunare. Quindi, l’aspettativa era che Odie potesse svegliarsi non appena ricevuto la luce del Sole. Ed è ciò che è accaduto alla navicella spaziale SLIM, partita dal Giappone: nonostante sia atterrata a testa in giù e abbia trascorso alcuni giorni in letargo, la missione giapponese ha ripreso le attività dopo la ricezione.
In ogni ciò non è successo. In un post su X, l’ex Twitter, Intuitive Machines ha riferito che i membri della missione hanno iniziato ad attendere i segnali del risveglio di Odie il 20 marzo. Inizialmente avevano previsto che ci sarebbe stata abbastanza luce solare per caricare il sistema di alimentazione del lander e attivare le sue comunicazioni radio. Madal lander non è arrivata alcuna risposta. Alla fine, il team ha concluso che il sistema del lander non avrebbe completato un altro contatto con la Terra. “Ciò conferma che Odie è scomparso definitivamente dopo aver consolidato la sua eredità nella storia come il primo lander commerciale ad atterrare sulla Luna”, hanno concluso i membri del team. Odysseus è un modulo di atterraggio robotizzato, la cui missione è stata sviluppata con il sostegno di 120 milioni di dollari della NASA. Portava con sé diversi oggetti, inviati per aiutare gli scienziati a comprendere meglio il polo sud lunare. Odie ha fatto la storia quando è sceso nella regione: nessun veicolo spaziale privato aveva raggiunto un’area così remota del nostro satellite. Pertanto, la missione è stata considerata comunque un successo sia per l’agenzia spaziale che per l’azienda.