Il caffè è una delle bevande più consumate al mondo e tutto questo consumo genera milioni di tonnellate di fondi di caffè prodotti ogni anno. Alcune persone usano questo materiale per fertilizzare le piante, ma la maggior parte finisce in discariche e discariche, danneggiando l’ambiente. I ricercatori dell’Università Tecnologica Federale del Paraná (Utfpr) hanno una proposta innovativa: l’uso dei fondi di caffè per decontaminare l’acqua contaminata da erbicidi utilizzati in agricoltura, come il bentazone, ma che sono tossici per l’uomo. Se attuata, la strategia proteggerà l’ambiente e preserverà le acque sotterranee, preziose fonti di acqua dolce e potabile. In agricoltura, gli erbicidi vengono utilizzati per controllare le erbe infestanti, che competono per lo spazio con le colture agricole coltivate, come i fagioli. Tuttavia, questo composto chimico provoca diversi impatti ambientali, come la selezione di erbe e microrganismi più resistenti. Inoltre, possono inquinare il suolo e, di conseguenza, le acque di una regione.
Pensando agli erbicidi, il bentazone è uno dei più utilizzati in agricoltura. “Studi recenti dimostrano che il bentazone provoca grave neurotossicità. Inibisce il funzionamento efficace del sistema nervoso e danneggia i mammiferi“, affermano i ricercatori brasiliani in un articolo pubblicato sul Journal of Chemical Technology and Biotechnology .”Gli effetti negativi causati dagli erbicidi nell’acqua rappresentano un rischio per la salute umana, anche a basse concentrazioni“, aggiungono gli autori. Considerato questo scenario, l’uso dei fondi di caffè rappresenta un’alternativa per purificare l’acqua da questo contaminante. E’ utile notare che anche i fondi di caffè, quando vengono gettati nelle discariche, causano problemi. Questa sostanza, infatti, contribuisce alla formazione di percolato, che può contaminare l’acqua. Quindi, la scoperta porta un doppio vantaggio, poiché mette fine a entrambi i potenziali inquinanti.
Filtro a carboni attivi con fondi di caffè
Nei test, i ricercatori del Paraná hanno scoperto che, quando il cloruro di zinco viene utilizzato per attivare il carbonio nei fondi di caffè, questo carbonio ha un’efficienza del 70% nel rimuovere il bentazone dalle soluzioni acquose. In modo più semplice, la proposta è quella di produrre un nuovo tipo di carbone attivo dai fondi di caffè, con risultati promettenti.
Ora, gli scienziati devono perfezionare i processi di filtraggio e pulizia dell’acqua utilizzando questo tipo di carbone attivo. Inoltre, è necessario ampliare la capacità di decontaminazione, che consentirà l’applicazione pratica della scoperta nei prossimi anni. Parallelamente, i fondi di caffè sono già utilizzati come materiale carbonioso per rimuovere numerosi contaminanti, come antibiotici, metalli pesanti e coloranti, a causa della loro struttura porosa.
Fonte:
https://analyticalsciencejournals.onlinelibrary.wiley.com/doi/abs/10.1002/jctb.7630