Le teorie del complotto su una antica razza di giganti resistono ancora nel 21° secolo, nonostante il continuo avanzamento della scienza e della tecnologia. In America del Sud, si è diffusa la voce di una presunta scoperta di un enorme scheletro umanoide, alimentando il dibattito tra gli appassionati di archeologia e gli scettici.
Il cosiddetto gigante di Julcuy è stato scoperto nel tranquillo villaggio ecuadoriano vicino a Julcuy, nella provincia di Manabí, da Theofilos Toulkeridis e Florencio Delgado. L’individuo, appartenente alla cultura Manteño-Huancavilca (1200-1600 d.C.), è stato oggetto di un’ampia attenzione mediatica dopo la sua scoperta all’inizio del 2019.
Nonostante la perdita di molte parti del corpo, i due archeologi sono riusciti a recuperare diverse ossa, tra cui l’ulna sinistra, il radio sinistro, entrambi gli omeri, entrambi i femori e frammenti delle ossa della gamba inferiore. Questi reperti hanno contribuito a gettare luce sulla presunta altezza dell’individuo.
Nel corso del 2019, un documentario intitolato “Codice del Selvaggio” ha dedicato un episodio alla “Razza Perduta dei Giganti”, intervistando Delgado e Toulkeridis sulla loro scoperta. Durante l’intervista, è emerso che l’individuo potrebbe aver raggiunto un’altezza di circa 2,1 metri (7 piedi) quando era in vita, secondo le stime iniziali.
Tuttavia, l’antropologo Nicholas Landol ha sollevato dubbi sulla precisione di queste stime, evidenziando che la misurazione delle ossa è stata effettuata in modo approssimativo, utilizzando un metro a nastro. Questo metodo potrebbe aver portato a una sovrastima dell’altezza effettiva dell’individuo, considerando le possibili alterazioni che i resti subiscono nel corso del tempo.
Un evento sfortunato ha colpito la ricerca sull’individuo di Julcuy durante la stagione delle piogge del 2023, quando la maggior parte dei resti è stata danneggiata e spostata. Tuttavia, il femore sinistro è stato recuperato intatto, consentendo una rivalutazione dell’altezza stimata dell’individuo.
Basandosi sulla lunghezza del femore, il nuovo rapporto suggerisce che l’individuo potrebbe aver avuto un’altezza compresa tra i 153,34 e i 162,37 centimetri, una statura che rientra nei parametri di un uomo indigeno americano nato almeno 400 anni fa. Questa nuova valutazione mette in discussione l’ipotesi del gigantismo e suggerisce una spiegazione più plausibile per le dimensioni dell’individuo di Julcuy.
Lo studio condotto da Landol e il suo team è stato pubblicato sull’International Journal of Osteoarchaeology, contribuendo a dissipare alcune delle leggende e dei miti legati alla presunta razza di giganti nel passato.
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