Prima di lanciarsi nello spazio, è fondamentale assicurarsi che tutto sia pronto, specialmente se a bordo ci sono persone. Ieri, il lancio della Soyuz diretta verso la Stazione Spaziale Internazionale è stato annullato solamente 21 secondi prima del decollo a causa di un’azione automatica provocata da una lettura di bassa tensione nel sistema elettrico del razzo.
La NASA e Roscosmos sono ora in attesa di capire se l’incidente avrà ripercussioni sul prossimo tentativo di lancio, previsto per domani. Nel caso in cui non sia possibile effettuare il lancio domani, la successiva finestra disponibile sarà sabato 23 marzo, in attesa del completamento della revisione della Commissione Statale per il lancio di Roscosmos.
La Soyuz MS-25 trasporta a bordo l’astronauta della NASA Tracy C. Dyson, il cosmonauta di Roscosmos Oleg Novitskiy e la partecipante al volo spaziale Marina Vasilevskaya della Bielorussia. Dyson rimarrà sei mesi sulla Stazione Spaziale Internazionale come parte dell’equipaggio dell’Esperienza 71, mentre Vasilevskaya, la prima donna bielorussa nello spazio, tornerà dopo 12 giorni insieme a un membro dell’equipaggio dell’Esperienza 70 e Novitskiy.
È importante sottolineare che gli aborti prima del lancio sono eventi estremamente rari per i razzi Soyuz, noti per la loro affidabilità. L’incidente di ieri ha riportato alla mente l’aborto in volo del 2018, quando l’astronauta della NASA Nick Hague e il cosmonauta Alexey Ovchinin furono costretti a un atterraggio di emergenza.
Una volta lanciata, la Soyuz completerà due orbite e si aggancerà al modulo Prichal sul lato russo della stazione spaziale dopo poche ore. L’equipaggio sarà accolto dagli astronauti della NASA Loral O’Hara, Matthew Dominick, Mike Barratt e Jeanette Epps, insieme ai cosmonauti di Roscosmos Oleg Kononenko, Nikolai Chub e Alexander Grebenkin. O’Hara farà un breve soggiorno nello spazio e tornerà sulla Terra all’inizio di aprile insieme a Vasilevskaya e Novitskiy.
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