Le galassie crescono catturando materiale dallo spazio intergalattico e inghiottendo altre galassie. Questo fenomeno è stato osservato nell’universo e si presume sia accaduto anche nel passato della nostra galassia, la Via Lattea. Grazie all’osservatorio Gaia, i ricercatori hanno individuato due delle fusioni più antiche avvenute nella nostra galassia.
Gaia è una missione dell’Agenzia Spaziale Europea che ha creato la mappa più precisa mai realizzata della Via Lattea. Questa mappa non solo fornisce la posizione di miliardi di stelle oggi, ma è anche un prezioso strumento per l’archeologia galattica, consentendo di risalire all’origine di alcune stelle.
Le fusioni galattiche sono processi lenti e caotici che portano alla formazione di nuove stelle grazie all’accumulo di gas. L’analisi dei dati di Gaia, combinati con gli spettri delle stelle del Sloan Digital Sky Survey (DR17), ha permesso di ottenere informazioni dettagliate sulle fusioni avvenute nella Via Lattea.
La mappa di Gaia fornisce anche informazioni sul movimento delle stelle, che insieme alla composizione chimica, come la metallicità, permette ai ricercatori di identificare gruppi stellari correlati. Questo approccio ha portato alla scoperta di antiche fusioni, come il flusso di Pontus e il “vecchio cuore” della Via Lattea nel 2022, e la grande fusione causata dalla collisione con la galassia Gaia Encelado/Salsiccia tra 8 e 10 miliardi di anni fa.
I due nuovi componenti individuati, chiamati Shakti e Shiva, sono particolarmente interessanti in quanto si sono fusi con la proto-Via Lattea tra 12 e 13 miliardi di anni fa. Queste strutture antiche sono state rilevate grazie ai dati senza precedenti forniti da Gaia, che hanno reso possibile identificarle come gruppi distinti.
Shakti e Shiva si distinguono dal “vecchio cuore” della Via Lattea per la loro posizione più periferica rispetto al nucleo galattico. Questi componenti, dispersi lontano dal centro, potrebbero essere stati tra i primi ad aggiungersi alla struttura della nostra galassia, contribuendo alla sua crescita verso una grande galassia spirale.
Secondo Hans-Walter Rix, uno degli autori dello studio, le future pubblicazioni di Gaia potrebbero rivelare ulteriori flussi stellari e componenti antiche della Via Lattea, fornendo importanti informazioni sulla formazione e sull’evoluzione della nostra galassia.
Lo studio dettagliato è stato pubblicato su The Astrophysical Journal.
Links: