Il World Happiness Report di quest’anno è stato pubblicato e ha rivelato alcune scoperte poco incoraggianti per gli Stati Uniti. Per la prima volta dall’inizio dell’indice, il paese non è classificato tra i primi 20. In particolare, i giovani americani stanno vivendo una diminuzione drastica dei livelli di felicità dal 2010.
Nonostante ciò, alcune costanti rimangono immutate. La Finlandia ha confermato il suo primato come il paese più felice del mondo per il settimo anno consecutivo. Inoltre, i restanti quattro paesi nordici – Danimarca, Norvegia, Svezia e Islanda – si sono posizionati comodamente tra i primi 10.
Gli Stati Uniti sono scesi di sette posizioni, passando dal 15° posto dello scorso anno al 23°. Questo significa che per la prima volta in 12 anni di classifiche non sono riusciti a entrare nei primi 20. I primi 20 paesi più felici, secondo il rapporto, includono Finlandia, Danimarca, Islanda, Svezia, Israele, Paesi Bassi, Norvegia, Lussemburgo, Svizzera, Australia, Nuova Zelanda, Costa Rica, Kuwait, Austria, Canada, Belgio, Irlanda, Repubblica Ceca, Lituania e Regno Unito. L’unica nuova aggiunta ai primi 20 è stata la Lituania.
Alcuni ex stati sovietici hanno registrato un aumento della felicità, in particolare la Serbia (37°) e la Bulgaria (81°), che hanno visto i maggiori incrementi nei punteggi dal 2013. Al contrario, l’Afghanistan rimane in fondo alla lista, seguito dalla Repubblica Democratica del Congo, lo Zimbabwe, la Sierra Leone e il Libano.
Una delle scoperte più evidenti e preoccupanti del rapporto riguarda la diminuzione della felicità dei giovani in diverse parti del mondo. Sebbene a livello globale la felicità dei giovani sia aumentata, i dati indicano un declino nel benessere dei giovani tra i 15 e i 24 anni in Nord America, Europa occidentale, Medio Oriente, Nord Africa e Asia meridionale.
Storicamente, i giovani erano più soddisfatti della vita rispetto agli anziani, ma recentemente questa tendenza si è invertita in Nord America, dove le persone anziane sono ora più felici dei giovani. Una tendenza simile sta emergendo anche in Europa occidentale.
Il Professor Jan-Emmanuel De Neve, economista belga dell’Università di Oxford e Editore del World Happiness Report, ha dichiarato: “Riunendo i dati sul benessere dei bambini e degli adolescenti in tutto il mondo, abbiamo documentato cali preoccupanti, soprattutto in Nord America e Europa occidentale. Pensare che, in alcune parti del mondo, i bambini stiano già vivendo l’equivalente di una crisi di mezza età richiede un’azione politica immediata.”
Non è la prima volta che la ricerca evidenzia un preoccupante calo della felicità tra i giovani adulti e gli adolescenti in Nord America ed Europa. Sebbene non ci siano risposte definitive sulle cause di questa tendenza, i fattori comunemente citati includono l’incertezza economica, le scarse prospettive lavorative, la polarizzazione politica, la mancanza di connessioni sociali significative e la crescente influenza della tecnologia.
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