Un’indagine approfondita su un fossile di rettile marino risalente a 247 milioni di anni fa ha portato a interessanti scoperte, a oltre un secolo di distanza dalla sua prima descrizione. Il Trachelosaurus fischeri è stato identificato come il rettile marino con il collo più lungo mai rinvenuto, dopo essere stato inizialmente scoperto nel 1918 nei livelli di arenaria di Buntsandstein a Bernburg an der Saale, in Germania.
Il fossile del Trachelosaurus fischeri ha suscitato confusione e controversie tra gli studiosi, a causa della sua struttura disorganizzata e dei resti sparsi sulla roccia. Inizialmente si pensava che il rettile avesse un collo molto lungo con circa 21 vertebre, arti corti e una coda moderatamente lunga, ma nel corso degli anni sono state apportate diverse revisioni alla sua classificazione.
Alcuni esperti hanno ipotizzato che il Trachelosaurus fischeri potesse essere un protorosauro appartenente all’ordine Squamata, mentre altri lo hanno associato alla famiglia dei Trachelosauridae. Tuttavia, il mistero attorno a questo fossile è stato risolto grazie a recenti studi che lo hanno collegato al Dinocephalosaurus, un altro rettile marino dal collo lungo.
Il Trachelosaurus fischeri rappresenta il primo fossile di questo gruppo di rettili trovato al di fuori della Cina, confermandosi come il più antico rettile marino con collo lungo conosciuto fino ad oggi. La scoperta di questo fossile ha contribuito a definire un nuovo clade chiamato Tanysauria, che raggruppa il T. fischeri e altri fossili simili provenienti principalmente dalla Cina.
Secondo il Dr. Stephan Spiekman, esperto di questo gruppo di animali presso il Museo di Storia Naturale di Stoccarda, il Trachelosaurus fischeri è stato probabilmente trascinato in acque basse, come indicato dalle impronte di tetrapodi presenti sulle lastre del fossile. Questa scoperta è stata possibile grazie alla collaborazione tra diversi ricercatori e all’analisi dettagliata dei fossili cinesi di rettili marini simili.
Infine, l’importanza delle collezioni museali nella comprensione e nell’interpretazione di fossili come il Trachelosaurus fischeri è stata sottolineata dagli autori dell’articolo pubblicato sulla Rivista Svizzera di Paleontologia. Queste risorse sono fondamentali per approfondire la conoscenza dei fossili scoperti nel corso degli anni e per tracciare la storia evolutiva di queste antiche creature.
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