Il rancher del Montana e il traffico di ibridi di pecore giganti

Una pecora argali con enormi corna che cammina attraverso le praterie.
La pecora Marco Polo è una sottospecie di pecora argali chiamata così in onore del mercante e scrittore veneziano che viaggiò attraverso l’Asia nel XIII secolo. (Wirestock Creators/Shutterstock.com)

Un rancher ottantenne nel Montana è stato coinvolto in un caso criminale selvaggio che ha scosso la comunità locale. Arthur Jack Schubarth, proprietario di un vasto ranch di 87 ettari, ha escogitato un piano ambizioso per creare ibridi di pecore giganti con l’intento di venderli a strutture di caccia in cattività. Questo piano, tuttavia, ha coinvolto una serie di attività illegali che hanno attirato l’attenzione delle autorità.

Schubarth ha importato parti del corpo della pecora Marco Polo, una sottospecie di pecora argali con corna imponenti e un peso considerevole, dal Kyrgyzstan senza dichiararle alle autorità statunitensi. Queste pecore sono protette da leggi sulla fauna selvatica e sono vietate nel Montana per preservare le popolazioni native di pecore.

Il rancher ha inviato materiale genetico dalle pecore Marco Polo a un laboratorio per creare embrioni clonati, che sono stati poi impiantati in pecore sul suo ranch. Questo ha portato alla nascita di cuccioli maschi chiamati Montana Mountain King (MMK), che sono stati utilizzati per fecondare altre specie di pecore proibite nel Montana, creando così ibridi di pecore.

Il piano criminale di Schubarth ha coinvolto la falsificazione di certificati veterinari e l’ottenimento illegale di materiale genetico da altre specie di pecore, come le pecore bighorn delle Montagne Rocciose. Queste attività hanno violato il Lacey Act, una legge sulla conservazione che mira a prevenire il traffico illegale di fauna selvatica e l’introduzione di specie non native in nuovi habitat.

Il rancher è stato dichiarato colpevole di due reati gravi contro la fauna selvatica: una cospirazione per violare il Lacey Act e la violazione sostanziale dello stesso. Le accuse comportano una pena massima di cinque anni di carcere e una multa fino a 250.000 dollari. La sentenza di Schubarth è prevista per l’11 luglio 2024.

Todd Kim, Procuratore Generale Assistente presso la Divisione dell’Ambiente e delle Risorse Naturali del Dipartimento di Giustizia, ha sottolineato che il crimine commesso da Schubarth minaccia l’integrità delle specie selvatiche nel Montana. Il partenariato tra il Dipartimento di Giustizia e il Servizio della Fauna Selvatica degli Stati Uniti è stato cruciale per risolvere questo caso complesso, come ha confermato Ron Howell, Capo dell’Applicazione della Legge per i Parchi, la Fauna Selvatica e i Pesci del Montana.

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