Il segnale è saltato a 65 chilometri dal punto di ammaraggio.
Starship della SpaceX si è persa durante il rientro nell’atmosfera nel suo terzo test in volo. La nave realizzata per i viaggi verso la Luna e Marte ha realizzato in maniera corretta i passaggi previsti nel test, ma durante la fase di rientro, ad una quota di 65 chilometri dall’area prevista per l’ammaraggio, il segnale è andato perduto. Così si è concluso il terzo volo di prova di Starship, la nave spaziale di SpaceX realizzata per essere completamente e rapidamente riutilizzabile. Il lancio è stato effettuato alle ore 14,25 italiane dal sito di Starbase nel Sud del Texas con obbiettivi ancora più ambiziosi rispetto ai precedenti, come “l’accensione riuscita di entrambi gli stadi, l’apertura e la chiusura del portellone per il rilascio dei satelliti, una simulazione del trasferimento di propellente, e poi – ha comunicato SpaceX nella descrizione della missione – la prima riaccensione in assoluto di un motore Raptor nello spazio con il rientro controllato della Starship“.
L’azienda di Musk mirava a far tuffare lo stadio superiore nell’Oceano Indiano dopo un’ora dal lancio. Questo terzo test era dunque essenziale anche per comprendere l’effettiva riutilizzabilità della navicella spaziale, un elemento che secondo il magnate rappresenterebbe una vera e propria rivoluzione nel volo nello spazio. La terza prova segue i test di aprile e novembre 2023, anche in quel caso non andati secondo le previsioni. Nel primo voli i due stadi del razzo, il più grande e potente mai realizzato, con un’altezza di 122 metri e 33 motori che producono quasi 7,5 milioni di chilogrammi di spinta, non si sono separati in maniera corretta e il volo si è concluso dopo 4 minuti, quando Starship è esplosa. A novembre si sono registrati dei progressi con la separazione avvenuta correttamente, ma prima che il secondo stadio potesse raggiungere l’orbita i contatti sono andati persi e dunque i tecnici hanno fatto esplodere la navicella dopo 12 minuti.