La Fascia di Kuiper, una regione del sistema solare che si estende oltre l’orbita di Nettuno, è un luogo misterioso dove le regole che governano la formazione e l’interazione dei corpi celesti sono differenti rispetto a quelle più vicine al Sole. Recentemente, per la prima volta, la composizione superficiale di due piccoli oggetti trans-nettuniani (TNO) è stata studiata dalla Terra, offrendo nuove intuizioni sulla formazione e l’evoluzione dei mondi remoti che popolano questa regione.
I due asteroidi ghiacciati oggetto dello studio sono Mors e Somnus, una coppia binaria che ha attirato l’attenzione dei ricercatori. Le osservazioni condotte hanno rivelato la presenza di molecole organiche, biossido e monossido di carbonio, insieme a composti idrossilici e persino tracce di materiale ricco di azoto. Questi elementi sono fondamentali per comprendere la distribuzione delle molecole basate su carbonio, ossigeno, azoto e idrogeno presenti nella nube primordiale che ha dato origine ai corpi celesti del sistema solare.
La dottoressa Ana Carolina de Souza Feliciano dell’Università della Florida Centrale, prima autrice dello studio, ha sottolineato l’importanza di queste scoperte: “Le molecole individuate sono alla base della vita e dell’acqua sulla Terra, aprendo una finestra sul passato e fornendo preziose informazioni sulla formazione dei corpi celesti nella Fascia di Kuiper”.
La presenza di un sistema binario come Mors e Somnus, che ha resistito alle forze gravitazionali di Nettuno e alle collisioni nell’ampia regione della Fascia di Kuiper, suggerisce che questi corpi siano primitivi e rappresentino una testimonianza preziosa della popolazione originale di TNO. La loro formazione a oltre 4,5 miliardi di chilometri dal Sole fornisce importanti indizi sulla migrazione di Nettuno nei primi stadi del sistema solare e sulle dinamiche che hanno modellato le diverse popolazioni di oggetti trans-nettuniani.
Le osservazioni condotte fanno parte del programma Scoperta delle Composizioni Superficiali degli Oggetti Trans-Nettuniani, che ha beneficiato dell’avvento del JWST per ottenere informazioni dettagliate su questi corpi celesti in un range di lunghezze d’onda precedentemente inesplorato. Questo studio, pubblicato sulla rivista Astronomia & Astrofisica, rappresenta un importante contributo alla nostra comprensione della Fascia di Kuiper e dei suoi enigmatici abitanti.
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