Scialpinisti dispersi sulle Alpi svizzere: cinque trovati morti, si cerca il sesto

Tragedia sulle Alpi Svizzere: dopo ore di ricerche sono stati trovati morti cinque dei sei alpinisti scomparsi lungo l’itinerario Zermatt-Arolla

Le ricerche proseguite senza sosta anche con condizioni meteo sfavorevoli hanno avuto il peggior epilogo che si potesse sperare. Cinque dei sei scialpinisti dispersi lungo l’itinerario Zermatt-Arolla sulle Alpi svizzere sono stati trovati morti ed ora i soccorritori stanno concentrando i loro sforzi sulla ricerca dell’ultima persona che ancora manca all’appello. La conferma del fatto che il sesto uomo non sia stato ancora localizzato è arrivata dalla polizia cantonale del vallese, pertanto risulta ufficialmente disperso.

Le operazioni di ricerca non sono state facili: quattro soccorritori, appena il maltempo è andato riducendosi, sono riusciti ad avvicinarsi intorno alle 19:30 del 10 marzo al rifugio Cabane de la Dent Blanche a 3.500 metri di quota per poi raggiungere, verso le 21.20, il settore della Tete Blanche. Quì hanno rinvenuto i cinque corpi degli scialpinisti che risultavano dispersi da sabato pomeriggio. Intorno alle 16 infatti un familiare delle vittime aveva dato l’allarme non vedendo arrivare il gruppo ad Arolla. Le vittime avevano un’età compresa tra 21 e 58 anni e cinque di loro erano parenti residenti nel Vallese mentre il sesto proveniva dal canton Friburgo.

Si tratterebbe nello specifico di tre fratelli, di un cugino, di uno zio e di un’amica di uno dei fratelli. Alcuni degli scialpinisti, persone esperte, si stavano preparando a partecipare alla Patrouille des Glaciers, gara di scialpinismo nota a livello internazionale in programma ad aprile. Parte dell’itinerario percorso infatti rientra nel percorso di questa competizione. Uno dei dispersi ha effettuato una telefonata intorno alle 17:!9 di sabato e questo ha consentito di localizzare il gruppo ma raggiungerlo non è stato possible fino alla serata di domenica a causa delle avverse condizioni meteorologiche e dell’alto pericolo di valanghe. L’operazione di soccorso ha coinvolto anche il Soccorso Alpino Valdostano.