L’evoluzione delle osservazioni satellitari della Terra

Un'immagine del globo terrestre che si concentra sulle Americhe e sull'Oceano Pacifico mostrando una tempesta simile a un uragano vicino al Messico
Osservazioni della Terra del 2017 che mostrano l’uragano Patricia, dal satellite collaborativo DSCOVR. (NASA Goddard)

Gli esseri umani da sempre viaggiano in tutto il mondo, sentendo l’impellente necessità di conoscere la propria posizione e le possibilità di spostamento. Le prime mappe risalgono a oltre 2.500 anni fa, ma è con l’avvento delle tecnologie che la capacità umana di rappresentare il territorio circostante ha subito un notevole miglioramento.

Le invenzioni tecnologiche che hanno rivoluzionato il modo di percepire il mondo riguardano settori come la fotografia, l’ottica, l’aviazione e l’aeronautica. A partire dal 1800, l’uomo ha cominciato a registrare visivamente il mondo circostante, ma è solo negli anni ’30 che si sono ottenute le prime fotografie della curvatura terrestre da un’altitudine di 6,4 chilometri.

L’aviazione ha aperto nuove prospettive, dimostrando che una visione a volo d’uccello poteva offrire spunti di grande valore. Successivamente, i palloni atmosferici ad alta quota hanno fornito dettagli inediti sull’atmosfera, aprendo la strada a una nuova comprensione del nostro pianeta.

Tuttavia, è stato con l’avvento dei primi satelliti e degli astronauti che la Terra è stata osservata in tutta la sua magnificenza e fragilità. La NASA ha raccolto una straordinaria collezione di immagini storiche della Terra, sia dall’alto che dallo spazio, mostrando la bellezza e la delicatezza del nostro pianeta.

Una vista della Terra che sorge sopra l'orizzonte lunare fotografata dal Modulo Lunare Apollo 10, guardando verso ovest nella direzione del viaggio. Il Modulo Lunare al momento in cui è stata scattata la foto si trovava sopra le alte terre del lato lontano della Luna a circa 105 gradi di longitudine est.
L’iconica immagine della Terra che sorge sopra l’orizzonte lunare, fotografata dal Modulo Lunare Apollo 10.
NASA

Le missioni spaziali, sia con equipaggio che robotiche, meritano ammirazione per le loro straordinarie immagini, ma c’è molto di più su cui concentrarsi. Il primo satellite meteorologico funzionante è stato lanciato 64 anni fa, segnando l’inizio di un’era di osservazione terrestre senza precedenti.

Le agenzie spaziali, spesso associate all’astronomia e all’astronautica, dispongono di flotte di satelliti che monitorano costantemente la Terra dall’alto. In sei decenni e mezzo, siamo passati da semplici immagini a una vasta gamma di missioni spaziali che scrutano ogni cambiamento del nostro pianeta.

I satelliti della NASA, dell’Agenzia Spaziale Europea e di altre agenzie lavorano in sinergia per comprendere meglio il nostro pianeta e monitorare la risposta alla crisi climatica. Le informazioni raccolte sono fondamentali per prendere decisioni in diversi ambiti, dall’abbigliamento in base alle previsioni meteo, fino alle politiche internazionali.

Le osservazioni satellitari giocano un ruolo cruciale e in costante evoluzione, grazie a strumenti sempre più sofisticati e specializzati che scrutano il nostro pianeta dall’alto, fornendo dati essenziali per la nostra comprensione del mondo che ci circonda.

Versione rimasterizzata della fotografia del Punto Blu Pallido scattata dalla missione Voyager nel 1990; il pianeta Terra è visibile come un minuscolo puntino bianco verso il centro dell'immagine altrimenti blu/grigia
Per celebrare il suo 30° anniversario, la NASA ha rilasciato questa nuova versione dell’immagine del Punto Blu Pallido catturata dalla missione Voyager nel 1990, una vista lontana del nostro pianeta.
NASA/JPL-Caltech
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La prima immagine televisiva della Terra dallo spazio dal satellite meteorologico TIROS-1 nel 1960.
NASA

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